notizie storico-critiche | I seggioloni hanno la stessa foggia delle sei sedie contrassegnate dal numero d'inventario 822/L. Appartengono quindi allo stesso gruppo di arredi. Riconoscibili nell'inventario di Villa della Regina redatto da Felice Boozoky nel 1845 (Torino, Archivio di Stato, Archivi Privati, Archivio Castelli-Berroni, busta 19-1, Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina e nelli fabbricati dipendenti, posti sotto la custodia del Concierge sig. Felice Boozoky, 1845) che segnala due seggioloni con teste di leoni ai braccioli, rosette e piedi dorati, rivestiti in seta celeste nel Gabinetto verso Levante detto delle Ventaglyne (stanza 36) dell'Appartamento della Regina e altri due con lo stesso decoro nell'Anticamera di Ponente (stanza 23) dell'Appartamento del Re, gli oggetti in questione sono probabilmente da identificare con i "4 Seggiolini di noce a braccioli verniciati acaiou con teste e zampe di leone due dei quali sono coperti al sedile e dossierre come i due soffà precedenti [taffetà disegno chinese a fiori e fondo bianco] e li altri dui sono coperti seta bleù celeste", ricordati in una "Descrizione di Mobili diversi, già della Villa della Regina una parte depositati in due Camere della Ginnastica e Corpo Guardia a pian terreno verso il Cortile Centrale" (n. 105) (Torino, Archivio di Stato, Casa S.M., Cartella....), presso il castello di Moncalieri. La nota contiene un elenco di arredi che il concierge del castello, Luigi Fino, il 14-15 maggio 1869 fece nuovamente trasferire dal guardamobili di quella residenza alla Villa della Regina ormai ceduta all'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari. Le ricerche condotte per il cantiere di restauro di Villa della Regina hanno portato al rinvenimento di un documento contenente la "Note des Ouvrages fatte par Moi francois Bolgiè Sculpteur pour servire du Palais Imperial de la Vigne, pendant les mois d'Avril, Mai, et Juin 1812" (Torino, Archivio di Stato, Governo Francesce, mazzo..., doc. del 24 giugno 1812). A lui si deve la fattura di "N° 12 Chasses avec 10 Rosons à Chaque, et Pattes de Lion aux pieds", pagate 120 franchi, unitamente a "4 fauteuils garnis uniformes aux Chaises, et y avoir fait des tets de Lion isolées de sus des Bras" del valore di 72 franchi, da identificare con quelli qui in esame. A questi arredi si aggiungono "deux Souphas touts enriches d'une tres fine Sculpture, seavoir rosons, incannilature, Capitaux, Bases, Comme aussi ornés les bras avec rosons, et autre ornementi, guirlandes, d'Olive, Corniches, Pommes avec feuilles, et Perles, et au dessus des montants y avoir mis des Peignee richement ornées, et rosons guarrés" del valore di 130 franchi, ancora da identificare. La doratura dei "pieds à N° 12 Chaises factes à Pattes de Lion d'une trés fine sculpteure, et autres ornemens de rosons aussi sculptés" così come quella fatta sulle "4 fauteuils avec tetes de Lion au bras, et riches comme ci dessus" spetta agli indoratori Colli e Nicolini (Torino, Archivio di Stato, Archivio Francese, mazzo 186 fasc. I Stati di Proposizione an 1812 ..., doc. del 27 giugno 1812). Nel restauro realizzato da Renato Bulgarelli nel 1987 è stato sostituito il precedente tessuto di rivestimento, color verde bottiglia chiaro, di recente fattura, oltre a procedere alla pulitura con trattamente anti tarlo, consolidamento e rinsaldatura della struttura dei singoli pezzi (Torino, Museo Civico d'Arte Antica, Archivio, CAA 1908, Restauri 1987, prot. n. 2042). Dopo essere state cedute in deposito all'Assessorato per la Cultura nel 1987, le sei sedie sono state ricollocate a Palazzo Madama nel 1998 (Torino, Museo Civico d'Arte Antica, Archivio Corrente, Faldone Depositi storici dal 1997, fasc. 7, prot. n. 851). I seggioloni sono registrati al n. 10 bis dell'elenco stilato nel 1983 da N. Gabrielli: "Poltroncina senza braccioli (3 pezzi)". Il restauro attualmente in corso ad opera di Gherardo Franchino riguarda solo uno dei tre seggioloni esaminati perché due si trovano attualmente in un deposito della Gondrand. |