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Opera d'arte di Bonani Alessandro (1735/ 1808), a Parma

L'opera d'arte di Bonani Alessandro (1735/ 1808), - codice 08 00405767 di Bonani Alessandro (1735/ 1808), si trova nel comune di Parma, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalecalice
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00405767
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, PR, Parma
datazionesec. XVIII ; 1786 (ca.) - 1786 [documentazione]
autoreBonani Alessandro (1735/ 1808),
materia tecnicaargento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura/ fusione
misurealt. 26.5, diam. 14.7,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiLa base mistilinea, impostata su gradini con ornati a fogliette, è scandita in senso verticale da pendoni vegetali con cherubi in tre faccie a fondo bulinato; su di esse compaiono, entro cartouches a forte sbalzo, i simboli della Passione. Questi, insieme a cherubi realizzati a fusione, si ripetono anche sul nodo piriforme e nel sottocoppa a margine libero, entro un gioco di volute e foglie.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: punzone, Qualificazione: argentiere, Identificazione: Bonani Alessandro, Posizione: sull'orlo del piede, Descrizione : AB in campo a forma di libro aperto cfr. foto SBAS PR 122287,
notizie storico-criticheUna nota in data 26 marzo 1786 aggiunge all'inventario del 1780 "un calice d'argento simboleggiato con segni della Passione d'once 20 e denari 15...consegnato al sagrista Zalli da parte di Mons. Bonazzi [Gran Priore] esprimente un'offerta di una persona devota": si tratta senza dubbio del pezzo in esame. Il punzone AB, presente in numerosi oggetti conservati in chiese di Parma e provincia, viene generalmente riferito ad Alessandro Bonani, orafo parmense che lo Scarabelli Zunti (Documenti e Memorie, ms. fine XIX secolo presso Biblioteca SPSAD PR, vol VIII, ad vocem) dice nato nel 1735 e morto nel 1808 sulla base di un'iscrizione commemorativa perduta, un tempo nella chiesa di S. Pietro Apostolo, ove era l'altare di Sant'Eligio, patrono degli orefici. Questo argentiere ricoprì le massime cariche dell'Arte (ASPr, fondo Archivio Comune, s.XXII n.1856) e fu indubbiamente personalità di primo piano fra i maestri del tardosettecento locale, a giudicare dalla consistenza e qualità della sua produzione. Il lavoro della Steccata ancora indugia, nonostante la datazione avanzata nel secolo, su di un repertorio di gusto barocchetto, accostandosi ai più notevoli calici della chiesa di S. Tommaso e della Cattedrale di Parma (cfr. Fornari Schianchi 1979); con le cornici a fogliette stilizzate della base e con i rigidi nodi di raccordo del fusto, appena si insinuano quegli stilemi neoclassici a cui il Bonani si dimostrerà decisamente sensibile altrove (vedi chiesa di Gainago e di Monchio, cfr Rota Jemmi 1983 e Cirillo-Godi 1986). La decorazione del pezzo appare poi piuttosto stereotipa e resa con una tecnica non particolarmente raffinata, talora corsiva nella definizione degli elementi.
bibliografiaColla S.( 1991)pp. 88-89; Fornari Schianchi L.( 1979)pp. 458-459; Rota Jemmi R.( 1983)p.80; Cirillo G./ Godi G.( 1986)p. 217
definizionecalice
regioneEmilia Romagna
provinciaParma
comuneParma
ente schedatoreS36
ente competenteS36
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Colla S.; Funzionario responsabile: Fornari Schianchi L.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Colla S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Colla S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1991
anno modifica2006

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