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bene culturale | turibolo, opera isolata |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00031233 |
localizzazione | Italia, Piemonte, VC, Vercelli |
datazione | sec. XVIII prima metà; 1725 (post) - 1725 (ante) [fonte archivistica; analisi stilistica] |
autore | Cantone Carlo Maria (notizie 1725-1729), |
materia tecnica | argento/ laminazione/ sbalzo/ fusione/ cesellatura/ punzonatura/ traforo |
misure | alt. 21, largh. 14.5, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | Il piede circolare è raccordato al bordo piatto da un motivo a ovuli, alzandosi e restringendosi poi con scanalature a sostenere il corpo ornato da ovuli e baccellature. Il coperchio, restringendosi verso l'alto con modanature, è ornato a cesello e traforo da motivi fogliati, ovuli e baccellature. L'impugnatura è decorata da un motivo a ovuli e foglie di acanto ed è collegata da catenelle, assicurate al corpo tramite tre ancoraggi a foglia.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: punzone, Qualificazione: argentiere, Identificazione: Regno di Sardegna/ Cantone Carlo Maria, Posizione: piede/ bordo/ faccia inferiore, Descrizione : monogramma delle lettere C M C coronato, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: punzone, Posizione: piede/ bordo/ faccia inferiore, Descrizione : leone rampante coronato/ entro ovale, |
notizie storico-critiche | Anche se i punzoni non figurano tra quelli pubblicati da Augusto Bargoni (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976) probabilmente sono da riferirsi all'area vercellese. Il punzone con il leone rampante coronato è infatti presente anche in una pisside dello stesso collegio, mentre le lettere CMC del secondo punzone dovrebbero appartenere all'orefice Carlo Maria Cantone. A tale argentiere il collegio affida nel 1725 la fabbricazione di un turibolo e di una navicella ad uso del proprio altare nella chiesa di S. Giuseppe, soddisfacendo a un obbligo testamentario di Gio. Batta Lupi (cfr. Ordinati..., fol. 24). Gio Batta Lupi, del quale si conserva anche un ritratto (cfr. scheda cartacea 11), morto nel 1701, aveva lasciato il collegio erede universale dei suoi beni, consistenti soprattutto in case e terreni siti in Stroppiana, conl'obbligo di far fare una "lampada d'argento di valore doppie dieci con l'impronto della Bet.ma Vergine, di S. Gios.e e di S. Gio Batta per servire l'altare di detto Collegio in detta chiesa di S. Gios.e; et anche far fare un Turribolo e Navicella d'argento del valore di altre doppie dieci con improntarvi l'effigie della S.ma Trinità" (cfr. Casella L 3, Archivio del Collegio). Nessuna raffigurazione della SS. Trinità compare sul turibolo, ma la prescrizione testamentaria potrebbe non essere stata rispettata a distanza di 25 anni, come d'altronde, non eseguita risulta anche, dal libro degli Ordinati, la lampada. Il carattere stilistico dell'oggetto si colloca bene proprio negli anni di passaggio fra il primo e il secondo quarto del sec. XVIII, con alcune sopravvivenze di gusto seicentesco. Allo stesso orefice Cantone la Confraternita si rivolse nel 1729 per realizzare la "guarnitura d'un baldacchino d'argento" (cfr. Cartella A 5, Plico Verniciatore, Archivio della Confraternita) |
bibliografia | Bargoni A.( 1976) |
definizione | turibolo |
regione | Piemonte |
provincia | Vercelli |
comune | Vercelli |
ente schedatore | R01 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Natale V.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Facchin L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Facchin L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1983 |
anno modifica | 2006 |