immagine | - immagine non disponibile - |
bene culturale | dipinto, La zia Erminia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00222317 |
localizzazione | Italia, Toscana, AR, ArezzoVia S. Lorentino, 8 |
contenitore | palazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna, Sala Salmi n.7 |
datazione | sec. XIX terzo quarto; 1867 - 1870 [analisi iconografica; analisi stilistica] |
autore | Cecioni Adriano (1836/ 1886), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 36, largh. 25, |
condizione giuridica | proprietà Stato, NR (recupero pregresso) |
dati analitici | Dipinto.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Riferibile alla piena maturità dell'artista, il dipinto è significativo esempio del modo in cui la poetica figurativa dei macchiaioli si avvicinasse ai temi dell'intimità domestica, contrapposti allo sviluppo urbanistico e alle mutazioni sociali determinate dalla politica post-unitaria. Gli stessi protagonisti su cui si concentra la sensibilità dei pittori toscani, sono le donne di famiglia, il bimbo che impara a camminare, i ragazzi che giocano o si impegnano nei primi lavori, i contadini sullo sfondo della campagna; e, per descriverli, gli stessi artisti scelgono uno stile altrettanto domestico in quanto formato direttamente sui modelli "primitivi" della pittura toscana quattrocentesca (da Beato Angelico a Piero della Francesca) che allora venivano considerati esempi di fresco e intimo naturalismo. Nel ritratto della zia Erminia si nota infatti, non soltanto la celebrazione degli aspetti più esemplari del vivere, con l'accentuazione affettuosa dei caratteri "comici" del volto, ma soprattutto la solenne misura spaziale che, derivata dalle chiare astrazioni dell'arte rinascimentale, sortisce in questo caso effetti di serena ambientazione, impostata sul contrasto tra l'esterno in pieno sole e la frescura accogliente dell'interno nel quale la zia si riposa leggendo dal lavoro. Adriano Cecioni, come gran parte degli artisti toscani attivi intorno alla metà del secolo, dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1859 si arruolerà come volontario negli artiglieri toscani partecipando attivamente alle battaglie del Risorgimento italiano. Legato da una profonda amicizia col Signorini, il Cecioni, dopo essere stato a Napoli (1864), Parigi (1870) e a Londra (1872), visse prevalentemente a Firenze, dove oltre a dipingere, modellò diverse sculture tra le quali quella intitolata "La madre" che gli valse le lodi del Carducci. |
bibliografia | Procacci V.( 1963)p. 17, n. 33; Museo Statale Arte( 1987)p. 112; Bucarelli P.( 1956)p. 293; Borgiotti M.( 1958)p. 55; Bellonzi F.( 1960)v. IV, p. 268; Maltese C.( 1960)p. 211; Drudi Gambillo M.( 1960)n. 52, p. 5; Maltese C.( 1967)p. 19; Negri-Arnoldi F.( |
definizione | dipinto |
denominazione | La zia Erminia |
regione | Toscana |
provincia | Arezzo |
comune | Arezzo |
indirizzo | Via S. Lorentino, 8 |
ente schedatore | S04 |
ente competente | S04 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Colle E.; Funzionario responsabile: Maetzke A. M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Cacciatore D. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cacciatore D. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1989 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.462177 |
longitudine | 11.877183 |