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Opera d'arte di Cordini Antonio detto Antonio da Sangallo il Giovane (1484/ 1546), a Viterbo

L'opera d'arte di Cordini Antonio detto Antonio da Sangallo il Giovane (1484/ 1546), - codice 12 00145069 di Cordini Antonio detto Antonio da Sangallo il Giovane (1484/ 1546), si trova nel comune di Viterbo, capoluogo dell'omonima provincia sita in santuario, Chiesa di S. Maria della Quercia, p.zza S. Maria della Quercia, navata centrale
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bene culturalesoffitto a cassettoni
tipo schedaOA_3.00
codice univoco12 00145069
localizzazioneItalia, Lazio, VT, Viterbop.zza S. Maria della Quercia
contenitoresantuario, Chiesa di S. Maria della Quercia, p.zza S. Maria della Quercia, navata centrale
datazionesec. XVI ; 1518 - 1521 [data; documentazione]
autoreCordini Antonio detto Antonio da Sangallo il Giovane (1484/ 1546),
materia tecnicalegno/ scultura/ intaglio/ doratura
misureUNR
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiPalco a lacunari con rosoni. Al centro, a distanze simmetriche, sono: il leone di Viterbo con la palma, la Madonna della Quercia e lo stemma di papa Paolo III.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: papale, Identificazione: Paolo III Farnese, Posizione: NR (recupero pregresso), Descrizione : In campo: 'oro a sei fiori di giglio azzurri 3, 2 e 1.,
notizie storico-criticheIl contratto stipulato da Antonio da Sangallo per la costruzione del palco, da porsi sotto il tetto della navata di centro, è datato 8 dicembre 1518, obbligandosi a consegnarlo finito entro 3 anni, con la fastosità di quello della Sala Concistoriale in Vaticano. Dal protocollo V del notaio F.M. Tignosini (15 ott. 1515) si ha notizia che il ponte di legname per il collocamento dello stesso palco dovette essere assunto dai Santesi della Quercia. Tuttavia, nonostante l'impegno assunto, l'opera rimase incompiuta, tanto che nel 1524 si stipulò una nuova convenzione con Giovanni B. da Sangallo. Ma prima di questi tentativi di affidamento di cottimo per il soffitto furono fatti già nel 1500 a Ludovico Galluzzi intagliatore (Signorelli). Il Puleti sostiene la tesi invece che a porre in esecuzione il lavoro sia stato Giovanni di Pietro detto il Pasera, avvalendosi dell'atto del 12 febbr. 1521 stipulato da quest'ultimo a nome proprio e dei Sangallo, dove accusa di aver ricevuto dal Priore e dai soprastanti della chiesa di S.M.d.Q., mille ducati convenuti per la costruzione del palco e del soffitto loro ordinato, qui segue una transazione del 13 giugno fra le 2 parti, mediante la quale sono regolati i pagamenti finali per il soffitto dorato a Antonio da Sangallo, che si obbliga a consegnarlo finito nel prossimo settembre, e promette di donare 40 ducati alla Madonna della Quercia. Si dice che per la doratura, effettuata per volere del papa Paolo III, vi fossero impiegati dal Farnese 60 kg d'oro zecchino, a lui donati dall'imperatore Carlo V, quale dote della sua figlia naturale Margherita d'Austria, sposa di Ottavio Farnese (1636).
definizionesoffitto a cassettoni
regioneLazio
provinciaViterbo
comuneViterbo
indirizzop.zza S. Maria della Quercia
ente schedatoreS50
ente competenteS50
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vecchiocattivi L.; Funzionario responsabile: Pedrocchi A.M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Colonna D. (2005); Aggiornamento-revisione: Pedrocchi A.M. (1980), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Colon
anno creazione1977
anno modifica1980; 2005
latitudine42.421270
longitudine12.149362

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