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Opera d'arte di Fantappié Enrico Dante (1869/ 1951), a Firenze

L'opera d'arte di Fantappié Enrico Dante (1869/ 1951), - codice 09 00120916 - 0 di Fantappié Enrico Dante (1869/ 1951), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalemonumento funebre, monumento della famiglia Ceccherini
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00120916 - 0
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XX ; 1925 - 1925 [iscrizione]
autoreFantappié Enrico Dante (1869/ 1951),
materia tecnicamarmo biancobronzo/ fusioneferro
misurealt. 280, largh. 340, lungh. 220,
condizione giuridicadetenzione Ente pubblico territoriale
dati analiticiil monumento è delimitato alla base da liste di marmo grigio e si compone di un sarcofago marmoreo e di una stele che è decorata da un'elica spezzata con rami di alloro, quercia e palma. Sul retro della stele, una corona di alloro e quercia in bronzo. A destra del sarcofago un portafiori in ferro decorato alla base da rose.Oggetti: elica spezzata.
notizie storico-critichela tomba rileva, nell'iconografia e nella complessità monumentale dell'architettura, un'enfasi celebrativa, riflesso dell'immagine aristocratica ed eroica che dei Ceccherini danno le iscrizioni sulla lapide. All'esecuzione del monumento parteciparono in tempi diversi, artisti fiorentini assai affermati. La concezione dell'opera si deve ad Enrico Fantappiè, architetto che si distinse a Firenze in alcune interessanti realizzazioni di stile liberty (fra queste la fastosa Villa Targioni a Calenzano) nelle quali esaspera, con palesi aspirazioni sontuarie, un repertorio decorativo di origine viennese. Il rilievo centrale che raffigura Venanzio Ceccherini, è firmato dallo scultore Giovanni Giovanetti artista ben noto a Firenze già allo scadere dell'800 per avere partecipato ad importanti cicli scultorei (facciata del Duomo, Hotel Savoia, Padiglioni per l'esposizione di Belle Arti del 1896) e che sappiamo attivo anche in Germania e Russia. Il ritratto di Sante Ceccherini fu invece eseguito in data posteriore (1933) da Luigi Luparini. Il Luparini partecipò fin dallo scadere del primo decennio del secolo a numerose esposizioni, talora anche come pittore, mostrandosi sempre come artista aggiornato (in scultura si accosta alle eleganze cifrate di Arturo Maraini); di lui M. Moschi curò la mostra postuma a Firenze. Il rilievo più tardo (1952) è quello che ritrae Ottavia Biondi Ceccherini, opera di Mario moschi. Il Moschi, che si formò prima a Firenze presso il Trentacoste e poi in Francia soggiornandovi dal 1918 al 1923, è, intorno alla seconda guerra mondiale, fra gli scultori fiorentini più apprezzati. Presente nel noto repertorio del Sapori, fu ricordato in un'esposizione postuma tenuta a Firenze nel 1974 presso il Gruppo Donatello, a cura di Bruno Catarsi.
definizionemonumento funebre
denominazionemonumento della famiglia Ceccherini
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreS17
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Natali A./ Gentilini G.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Calzone V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2006

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