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bene culturale | viola |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00348854 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60 |
contenitore | monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, chiesa e monastero di S. Niccolò di Cafaggio, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, deposito |
datazione | sec. XVIII ; 1765 - 1765 [analisi diagnostiche] |
autore | Gagliano Giovanni di Nicola (1740/ 1806), |
materia tecnica | legno di abete/ intaglio, verniciaturalegno di faggio/ intaglio, verniciaturalegno di ebano/ piallatura, tornituralegno di acero/ intaglio, verniciatura |
misure | cm, alt. 60.9, largh. 23, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Istruzione, dell'Universita e della Ricerca |
dati analitici | La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale con indentature e venatura parallela alla commettitura, molto stretta al centro e più larga ai bordi, piuttosto disomogenea. Sono presenti due piccoli perni di posizionamento infissi sulla linea della commettitura e tangenti al filetto nello zocchetto superiore e nell'inferiore. Le "effe" sono di media lunghezza, molto distanti fra loro e piuttosto oblique. Il fondo è in tre pezzi di Acero a taglio radiale. Il pezzo di sinistra e quello ad esso attiguo sono simili e presentano nella zona inferiore un lieve marezzatura media discendente dal centro verso i bordi, mentre il pezzo di destra è del tutto privo di marezzatura e mostra un'unica larga specchiatura nella zona superiore. La nocetta è originale ed integra, di forma circolare e piuittosto alta, con base chiusa e lievemente spostata verso destra rispetto alla commettitura. Le sei fasce sono di Acero a taglio sub - radiale verso la commettitura, privo di marezzatura. Il manico è originale, di Acero non marezzato. La testa è solidale con il manico. Il riccio, di piccole dimensioni, è piuttosto asimmetrico, con il perno di destra poco più basso e più lungo di quello di sinistra. La vernice è di colore bruno.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: marchio, Qualificazione: di liutaio, Posizione: sul ponticello, Descrizione : V.D.Z., |
notizie storico-critiche | Lo strumento non compare nell'inventario degli strumenti del Conservatorio redatto nel 1867 ed è descritto per la prima volta da Leto Bargagna nel 1911. Deve quindi essere entrato in collezione in quel periodo. L'unica ulteriore menzione che ne è emersa si trova in una perizia di Carlo Bisiach del 16 Dicembre 1925 in cui si evidenzia la presenza di rotture mai riparate che si sono aperte e per il quale il liutaio propone un intervento atto a fare scomparire tali "spacchi" oltre alla sostituzione della montatura, del ponticello e delle corde. Lo stato in cui lo strumento è conservato suggerisce che il lavoro non sia poi stato eseguito. Lo strumento è riconducibile alla scuola napoletana e in particolare alla bottega Gagliano all'epoca in cui vi lavorava anche l'ottimo Giovanni I, filgio di Nicolò. L'attribuzione è suffragata dalla scelta dei materiali, dalla tecnica esecutiva e dal modello di riferimento. La testa, originale ed integra, è concepita nel modo tipico del lavoro di questa bottega tra la fine del Settecento e il primo Ottocento, con ganasce allungate e semplificate nel movimento, la gola molto profonda, perni prominenti e dalle estremità arrotondate, voluta molto spostata in avanti rispetto alla cassetta dei piroli e leggermente ellittica, con una lieve inclinazione dell'asse verso il basso. Lo sviluppo non rispetta un modello geometrico. Tipico della famiglia Gagliano, inoltre, è il fissaggio del manico con unico chiodo centrale. Le "effe" sono tagliate con taglio perpendicolare alla curva della bombatura e le punte, come spesso si trova nei lavori della famiglia Gagliano, sono spioventi. Tipico dei Gagliano, è anche l'uso del Faggio per le controfasce e le filettature. Lo schema che contiene il contorno dello strumento è costituito da un trapezio a base lievemente più larga che nei violini, determinato dal maggior sviluppo della parte inferiore, adatto al timbro del suono della viola e finalizzato all'ottenimento di un maggior volume d'aria in una viola di così piccolo formato. Questo sviluppo, nella tavola superiore ha come immediata conseguenza l'accentuato piazzamento obliquo e distanziato delle "effe" per ampliare la zona centrale vibrante. Lo strumento si trova ancora nelle condizioni originali e per questo risulta di particolare interesse storico. L'impostazione del manico è ancora "barocca" anche se lo strumento è databile ai primi dell'Ottocento. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Bargagna L.( 1911)p. 20, n. 8; Gai V.( 1969)p. 103, n. 17; Antichi strumenti( 1981)p. 46, n. 17 |
definizione | viola |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via Ricasoli, 58/60 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Bognetti L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Boschi B. (2003); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bellini F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Paolilli C./ Manco C. (2010), |
anno creazione | 2001 |
anno modifica | 2006; 2010 |
latitudine | 43.777035 |
longitudine | 11.258756 |