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bene culturale | banco del coro, coppia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00056355 |
localizzazione | Italia, Toscana, PI, CalciNR (recupero pregresso) |
contenitore | chiesa, Certosa Monumentale, Certosa Monumentale, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale della Certosa di Calci, Coro dei monaci |
datazione | sec. XV ; 1462 - 1493 [analisi stilistica] |
autore | Jacopo di Marco da Lucca (notizie 1462-1497), |
materia tecnica | legno di noce/ intaglio/ intarsio/ incisione |
condizione giuridica | proprietà Stato, NR (recupero pregresso) |
dati analitici | Due banchi corali di quindici stalli ciascuno. I due banchi sono composti di quindici stalli ciascuno, disposti ad angolo, e tra i quali vi sono due spazi senza sedile. L'inginocchiatoio, interrotto da una scaletta, ha nell'alzata interna contenitori per libri e oggetti personali. Il legno del coro è intarsiato nella fascia sotto le mensole di questa, intorno ai pannelli dei dorsali e degli inginocchiatoi e sul prospetto dei braccioli. E' intagliato nei dorsali formando centine ad arco acuto, sotto i pannelli verticali degli inginocchiatoi, tra le mensole della cornice, nella voluta e nella pigna dei braccioli.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | L. SUPINO, "I maestri di intaglio e di tarsie in legno della Primaziale di Pisa", da Archivio Storico dell'Arte, 1893, scrive che il nome di Jacopo da Villa, maestro di intaglio lucchese, viene ricordato per la prima volta nelle carte pisane per quest'opera. Le ordinazioni degli operai della Primaziale sono del 1475 e 1486, per una sedia vicino al pergamo e per un'altra in collaborazione col Lendinara. Tali opere andarono perdute nell'incendio del 1596. A. MANGHI, "La Certosa di Pisa", 1911, p. 55, narra che, in carica il Pr. Simeone da Parma, Jacopo da Lucca fu incaricato nel 1462 di eseguire il coro per cinquecentosettantasei fiorini. Nel carteggio tra la certosa e il maestro è sempre espressa la preoccupazione che il coro fosse più bello e più perfetto di quello di Firenze, presumibilmente alla chiesa Maggiore della Certosa di quella città e a questo scopo vengono forniti disegni di quello con annotazioni di modifiche. Il MANGHI è propenso a credere che anche quello di Firenze fosse opera di Jacopo da Lucca, per quanto manchi ogni documentazione in proposito e tale opera fu rimossa dalla sede originale per essere sostituita da intagli e tarsie di Domenico Atticciati e dei fratelli Baglioni. I trent'anni che intercorsero tra l'ordinazione e la consegna (da una fattura del 1493 per trasporto di quattro legni delli stalli), fa pensare che la consegna si riferisca ai banchi corali dei conversi che dovevano essere divisi da quelli dei monaci con uno spigolo e, nonostante la mancanza di documenti, furono con ogni probabilità commissionati allo stesso Jacopo. I banchi del coro erano sormontati da quattro leggii. |
bibliografia | Supino L.( 1893); Manghi A.( 1911) |
definizione | banco del coro |
regione | Toscana |
provincia | Pisa |
comune | Calci |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S39 |
ente competente | S39 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Lolli Redini G.; Funzionario responsabile: Filieri M. T.; Trascrizione per informatizzazione: Mercadante M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Mercadante M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1976 |
anno modifica | 2007 |
latitudine | 42.205924 |
longitudine | 12.423642 |