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bene culturale | dipinto |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00259877 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, PC, Alseno |
datazione | secc. XVII/ XVIII fine/inizio; 1690 - 1710 [analisi stilistica; contesto] |
autore | Natali Giuseppe (1652/ 1722), |
materia tecnica | intonaco/ pittura a fresco |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico non territoriale |
dati analitici | La sala ha pianta rettangolare; al di sopra di una cornice decorata da motivi ornamentali (foglie e ovuli) si imposta la volta ribassata. Una scena allegorica occupa la parte centrale, una sorta di medaglione a cielo aperto: Venere sdraiata su una nuvola stringe Cupido e regge due colombe. Presso Venere un nerboruto nudo maschile sembra cadere a precipizio (si tratta forse di Priapo dio della dissolutezza). Al centro una dea in manto azzurro regge un giovinetto al quale indica altre divinità (figure verosimilmente simbolo di virtù additate al giovane). Alla base elementi di finta architettura (balaustre, colonnati, balconcini) che continuano nelle pareti della sala dove si completano di paesaggi, rovine, busti, cariatidi e medaglioni mescolati con fantasia.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | La creazione del salone è da riferire alla volontà di Ludovico Fogliani di dotare l'antico fortilizio medioevale di uno spazio degno di una secentesca residenza signorile. Gli affreschi non sembrano però essere stati eseguiti per commitenza Ludovico, infatti in un inventario di mobili redatto alla sua morte (perduto, ma citato da Maria Argirò) comparivano ventinove quadri di grandi dimensioni rappresentanti le rovine di Troia, vedute di paesaggi e ritratti di antenati. Detti quadri non comparivano nell'inventario del 1738 redatto pochi mesi dopo la morte del Marchese Giuseppe: qui la distinta dei mobili risultava molto snellita e sembra non si facesse nessun cenno dei quadri. Verosimilmente la decorazione ad affresco della stanza era già stata eseguita. Autore degli affreschi risulta essere Giuseppe Natali, fratello maggiore di Francesco, considerato il maestro di tutti i quadraturisti cremonesi. La sua caratteristica è quella di far convivere assieme vari generi pittorici. Accanto a elementi di falsa architettura, spesso costruiti secondo la veduta per angolo, di matrice bibienesca, appaiono paesaggi e rovine ed un deciso gusto per gli inserti. Grande è la fantasia che si esprime oltre che nell'allegoria della volta (un invito ai membri della famiglia Fogliani a disprezzare i piaceri e ad aspirare alle vere virtù), nei mille episodi minori: vedute del castello prima delle trasformazioni, emblematiche rovine romane, allegorie, putti in volo. |
definizione | dipinto |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Piacenza |
comune | Alseno |
ente schedatore | S36 (L. 145/92) |
ente competente | S36 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Veneziani M.; Funzionario responsabile: Ceschi Lavagetto P.; Trascrizione per informatizzazione: Viola J. (1998); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ TAI (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1992 |
anno modifica | 2006 |