notizie storico-critiche | A partire dal 1819 e con continuità negli inventari di Palazzo Pitti è citato un violoncello detto "di Stradivari", oggi attribuito a Gasparo Piattellini: "Uno detto [violoncello] fatto dal suddetto [Stradivari]" (Archivio di Stato di Firenze, Imperiale e Real Corte Lorenese 4699, Inventario di Palazzo Pitti, 18 - 12 - 1819, c. 100r). Tra il 1823 e il 1829 Arcangelo Biimbi effettua una serie di interventi su un violoncello di Stradivari e sulla cosiddetta copia attribuita a Piattellini (spesso purtroppo senza un'esplicita distinzione tra i due. Si confrontino le seguenti voci dei conti: "Per altro violoncello di Stradivari, p[er] averlo rincollato sulle punte, ripulito, e rincordato tutto [L] 7 / Per avere rimesso le setole all'arco p[er] i detti violoncelli [L] 1.10 / Per altro violoncello di Stradivari, p[er] averlo rincollato nelle fasce, e accomodato una rottura nel coperchio, rimesso due corde nuove e ripulito [L] 7" (ASF, IRC 3979, Conti della Gurdaroba, 16 - 05 - 1823, n. 102 - 14, cc. 1r-v); "Per avere restaurato un violoncello di Stradivari con uno spacco sul coperchio, e rincordato [L] 13.6.8 / Per altro violoncello di Stradivari in diverse rotture rimesso i pezzi, e del profilo e rincordato [L] 14" (ASF; IRC 3991, Conti della Guardaroba, 22 - 12 - 1827. n. 17 - 581, c. 1r-v); "Un altro violoncello di Stradivari restaurato sotto l'anima, e rimesso in corde [L] 10 / Per altro violoncello di Stradivari rimesso un pezzetto di orlo, e anima nuova, e corde [L] 8" (ASF, IRC 3995, Giustificazioni della Guardaroba, 20 - 10 - 1828, n. 478 - 12, c. 1r-v). Lo strumento in esame negli inventari del 1829 risponde alla descrizione seguente: "Uno detto [violoncello] simile del suddetto [Stradivari] fatto nell'anno 1690, entro a cassa d'albero tinta rossa, foderata di panno verde, con arco di verzino" (ASF, IRC 4707, Inventario di Palazzo Pitti, 30 - 06 - 1829, p. 197). Nel 1845 un conto di Gaetano Piattellini si riferisce a questo strumento come copia dello Stradivari: "Rifatta la staffa alla copia del violoncello di stradivari [L] 2" (ASF, IRC 4080, Giustificazioni della Guardaroba, aprile 1845, n. 198, c. 1 r-v). La descrizione del 1846 (ASF, IRC 4715, Inventario di Palazzo Pitti, 1846, c. 167r) è analoga a quella del 1829. Nell'inventario di consegna al R. Istituto Musicale (10 - 03 - 1863; trascritto in V. Gai 1969, pp. 33 - 38) è dichiarato opera di Gaspero Piattellini: "3765 Un violoncello di Gasparo Piattellini di Firenze costruito nel 1780. E' posto con l'arco entro astuccio di albero tinto, da chiudersi a chiave, foderato internamente di flanella verde. Porta falsamente l'etichetta di Antonio Stradivari", descrizione accompagnata dalla stima per un valore pari a L. 300. Un aneddoto, che partecipa in egual misura del romanzesco e dell'apologo, accompagna questo strumento ed è riferito, in una lettera al Ministro delle Finanze scritta il 7 - 01 - 1869 da Luigi Ferdinando Casamorata, all'epoca presidente del R. Istituto Musicale: "una prova della preesistenza di questi strumenti alla corte di Toscana prima dell'invasione francese si ha pure dal fatto notorio in Firenze, che quando il granduca Ferdinando III dovè per la suddetta invasione fuggire di Toscana, lasciò il violoncello di Stradivari, che ne fa parte, in mano del Gragnani suo maestro. Il quale, affezionatissimo al granduca, temendo che la cosa si risapesse e i nuovi dominatori s'impadronissero di quello strumento, vi fece eseguire in segreto, in sua casa, dal vecchio violinajo fiorentino Piattellini una esatta copia, per gabbare così chi glielo avesse voluto togliere. Tornato il Granduca, il Gragnani gli restituì lo strumento insieme all'eseguita copia, che il granduca stesso gli rilasciò in dono, con altra elargizione tanto ad esso che al Piattellini" (trascritta in Gai V. 1969, p. 40). La "storia" non pare sufficientemente suffragata dai fatti. Secondo l'inventario di consegna al R. Istituto Musicale questo violoncello sarebbe stato costruito da Gasparo Piattellini (liutaio di fiducia della corte lorenese) nel 1780, data in cui solo un profeta avrebbe potuto prevedere i fatti del 1799. Dal 1794 Luigi Piattellini subentra a Gasparo: mancano comunque cinque anni alle invasioni francesi. Si aggiunga che nè l'eventuale costruzione della copia nè l'attività presso la corte fiorentina di Gragnani (forse Filippo [Livorno 1767 - Parigi 1812 ca.], chitarrista e compositore) sono finora appoggiate ad alcun riscontro documentario. In secondo luogo, la stessa fonte afferma che la copia sarebbe stata donata in seguito a Gragnani: essa non dovrebbe quindi trovarsi tra gli strumenti della collezione granducale. E' stato infine osservato che la qualità del legno e delle vernici sono tanto difformi da quelle del violoncello di Stradivari da rendere scarsamente credibile che un conoscitore potesse scambiare questo strumento con l'originale. |