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bene culturale | miniatura, insieme, Antifonario I |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00645712 - 0 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza S. Marco, 3 |
contenitore | convento, domenicano, Convento di S. Marco, Chiesa e convento di S. Marco, P.zza S. Marco, 3, Museo di S. Marco, Biblioteca |
datazione | sec. XIV ultimo quarto; 1388 - 1389 [bibliografia; analisi stilistica documentazione]; sec. XIV ; 1388 - 1389 [documentazione] |
ambito culturale | bottega fiorentina(analisi stilistica) |
autore | Simone Camaldolese (notizie 1381-1389), |
materia tecnica | pergamena/ miniaturapergamena/ pittura a temperapergamena/ inchiostrogesso/ doratura |
misure | mm, alt. 672, largh. 480, |
condizione giuridica | proprietà Stato, MInistero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Il codice contiene la prima parte delle antifone del tempo dal primo sabato dell'Avvento alla vigilia della Natività inclusa. Cc. I (cart.) + 113 + I' (cart.); inchiostro (bruno, rosso, azzurro), rubriche in inchiostro rosso. Numerazione a penna e inchiostro nero in cifre arabe nell'angolo superiore del margine esterno, probabilmente successiva alla realizzazione del codice. 14 fascicoli, tutti quaterni regolari. Fori da compasso; richiami dei fascicoli posizionati al centro del margine inferiore. Scrittura Testualis eseguita da un'unica mano con inchiostro bruno e rosso. Legatura con piatti in legno ricoperti di cuoio marrone di restauro con decorazioni lineari ad incisione; sul piatto anteriore, fornimento centrale polilobato fissato da una grande borchia centrale e piccole borchie lungo il perimetro, quattro fornimenti angolari polilobati fermati dalle stesse tipologie di borchie, quattro borchie agli angoli della decorazione ad incisione, due bindelle; stessi fornimenti sul piatto posteriore con due chiodi per le bindelle, 6 nervi lungo il dorso; 12 chiodi lungo il piatto anteriore e 14 in quello posteriore. Contiene: 251 iniziali filigranate piccole, 10 iniziali filigranate rifesse medie, 3 iniziali fogliate grandi caudate, 1 iniziale istoriata grande.n.p. |
notizie storico-critiche | Purtroppo la miniatura dell'Antifonario I si presenta molto deteriorata, rendendone difficile una adeguata lettura stilistica Il codice fa parte del gruppo di corali provenienti dalla chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze che, nella seconda metà dell'Ottocento, in seguito alle soppressioni napoleoniche, entrarono a far parte della collezione del Museo di San Marco. L'attribuzione del Rondoni (1876, p. 78 n. 65) a un Ignoto miniatore del secolo XV fu ripresa anche dal D'Ancona (1914, V. II, I, p. 209 n. 249) il quale specificò che l'artista doveva far parte, molto probabilmente, di una equipe di miniatori che sembra essere al lavoro, nei primi decenni del secolo, in tutti i codici del Carmine. Egli, infatti, distingue più mani: una molto raffinata nei libri segnati T (571), Q (572), un'altra più incerta nei libri M (574), H (573), V (575), G (577), R (578), I (579), C (569) e una terza riconducibile a un discepolo di Lorenzo Monaco nel libro E (576). Fu il Salmi, per primo, ad attribuire l'intero gruppo a Don Simone camaldolese (1954, pp. 43-44), attribuzione confermata dalla Levi D'Ancona (1962, pp. 239-240, 422) che identificò parte dei codici provenienti dal Carmine (Invv. 571, 572, 575, 577, 578, 579) con i cinque in cui Don Simone Camaldolese eseguì 30 miniature fra il 23 febbraio del 1388 e l'aprile del 1389 e che furono rilegati da Frate Giovanni Andrea, secondo i documenti da lei pubblicati. La studiosa, inoltre, precisa che attualmente gli originari cinque volumi sono sei poiché quelli segnati 571 e 575 formavano un volume unico prima del 1473. Il miniatore camaldolese, che firma un codice proveniente dal convento di San Pancrazio nel 1381 (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Cor. Laur. 39) nel quale è scritto che "cum pennello miniavit eum dominus Simon de Senis monachus ordinis camaldulensis", fu, secondo il D'Ancona (1914, V. I, p. 15), "il primo divulgatore di quelle forme, un misto di senese e di fiorentino, alle quali Don Lorenzo Monaco doveva di lì a poco imprimere il suggello della sua alta personalità". Successivamente, Chiarelli (1968(1981), p. 66) attribuisce il gruppo ad un'equipe ruotante intorno a Don Simone e riferisce l'Antifonario I (579) a "Don Simone camaldolese e scuola". Il riferimento del gruppo di codici ad una equipe di miniatori è confermato anche dalla Scudieri (La Miniatura, in La Chiesa e il Convento di San Marco a Firenze, Firenze 1990, V. II, p. 13). Anche Kanter (in Painting an Illumination 1994, p. 188) cita il gruppo di codici realizzati per il Carmine che rappresentano il momento più alto dello stile di Don Simone, caratterizzati da complesse composizioni, da una particolare capacità narrativa, da figure naturalistiche e dall'utilizzo di un'ampia gamma cromatica con forti influenze della scuola dell'Orcagna. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Rondoni F.( 1876)p. 78 n. 65; D'Ancona P.( 1914)V. II, I, p. 209 n. 249; Chiarelli R.( 1968)pp. 14, 18, 66; Vasari G.( 1878-1885)V. II, p. 22, note 1, 2; Salmi M.( 1954)pp. 19-21; Levi D'Ancona M.( 1962)pp. 239-240, 422; Boskovits M.( 1972)pp. 35-61; Pain |
definizione | miniatura |
denominazione | Antifonario I |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza S. Marco, 3 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Giacomelli S.; Funzionario responsabile: Scudieri M.Sframeli M. |
anno creazione | 2007 |
latitudine | 43.778115 |
longitudine | 11.258818 |