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Opera d'arte di Vasari Giorgio (1511/ 1574), a Firenze

L'opera d'arte di Vasari Giorgio (1511/ 1574), - codice 09 00281690 - 6 di Vasari Giorgio (1511/ 1574), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, esterno
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bene culturalemostra di finestra, primo piano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281690 - 6
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorepalazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, esterno
datazionesec. XVI ; 1561 - 1580 [bibliografia]
ambito culturalemanifattura fiorentina, esecuzione(analisi stilistica)
autoreVasari Giorgio (1511/ 1574),
materia tecnicapietra serena/ scultura
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiBalaustra, stipiti, architrave, fregio con corpi laterali avanzati, timpano curvilineo.Decorazioni: balaustri a vaso; modanature.
notizie storico-criticheSi inizia a parlare del progetto per la costruzione di "Magistrati" o di "Uffizi" già dal 1559-1560. Il secondo nome finirà per prevalere sul primo. Luogo scelto per la costruzione è il varco che era stato aperto tramite demolizioni già dal 1546 per creare un accesso diretto tra Palazzo Vecchio, sede del governo, e l'Arno. Ideato per finalità puramente burocratiche, l'edificio si rendeva necessario dopo l'annessione del senese per potere sistemare razionalmente tredici delle principali magistrature cittadine. Sembra che l'ordine "dorico" fosse stato prescelto da Cosimo I stesso per dare all'edificio un significato monumentale e celebrativo che desse l'idea della solidità del ducato. Il simbolismo degli Uffizi, delle sue facciate, delle sue statue e' argomento specifico di un articolo del Crum. Vasari stesso, tuttavia, comprese le difficoltà della costruzione di un edificio massiccio e imponente su un fondo precario come la sponda dell'Arno. Ancora oggi chi affronta i problemi architettonici degli Uffizi si avvede del carattere ardito della costruzione. Iniziata nel 1561 la fabbrica si interrompe nel 1565 quando viene ideato il "Corridore" di collegamento con palazzo Pitti. Sorgono a questo punto alcuni problemi sull'attribuzione del progetto di ultimazione degli Uffizi. Secondo fonti documentarie, infatti, "inventor" del "corridoio" fu già il Buontalenti, architetto prediletto da Francesco I che sarà poi sistematore della Galleria. In base a tali fonti il Forti, all'inizio degli anni '70, ha ipotizzato che lo stesso secondo piano degli Uffizi, poi sede della Galleria, non appartenesse al progetto vasariano ma fosse un'aggiunta buontalentiana databile al 1574, dopo la morte del Vasari. L'ipotesi di datazione non è condivisa dal Berti che ricorda che il cavalcavia tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi esisteva già nel '65 e raggiungeva il secondo piano degli Uffizi, non il primo. Il Berti stesso, tuttavia, sembra mostrarsi d'accordo nella possibilità di una modifica buontalentiana del progetto vasariano in merito al secondo piano degli Uffizi e al "corridoio" già nel 1565. É vero, infatti, che Francesco de' Medici era reggente già da un anno e il Buontalenti era già suo protetto. Solo nel 1580, tuttavia, dopo che Alfonso Parigi e Bernardo Buontalenti si erano sostituiti, nell'ordine, al Vasari come direttori dei lavori, le facciate degli Uffizi vennero ultimate. Già dall'origine, inoltre, era prevista una decorazione scultorea dell'esterno. Cosimo I desiderava fossero poste nelle nicchie dei fronti le statue dei fiorentini illustri. L'idea sarà ripresa e attuata nel 1835. Nella testata di fondo viene commissionato a Vincenzo Danti un gruppo scultoreo con la statua di Cosimo I nel 1564. L'autore lo termina nel 1566. La statua del Granduca verrà poi sostituita da quella attuale del Giambologna (1585 cfr. NCTN 00293885). Francesco I farà poi eseguire la porta delle Suppliche al solito Buontalenti nel 1580 e il Bandini ne ornerà il fregio col busto del granduca (cfr. NCTN 00293863). Nel 1581 cominciarono i lavori in Galleria. Circa un anno dopo il loggiato del secondo piano, che ospita la Galleria appunto, viene chiuso tramite l'ampia vetratura. La facciata non subisce altre modifiche ma viene rimbiancato, nel 1764, il loggiato inferiore per volontà dell'architetto Ignazio Pellegrini. Un secondo restauro sopravviene nel 1836 ad opera dell'architetto Giovanni Pacini. Dopo l'alluvione del 1966 si restaurano i tetti, i pietrami, gli intonaci tra il 1967 e il 1971, mentre restauri più consistenti vengono svolti all'interno dell'edificio in prospettiva del progetto "Grandi Uffizi".
committenzaMedici Cosimo I de, granduca di Toscana (1561)Medici Francesco I de', granduca di Toscana (1581 ca.)
bibliografiaDorini U.( 1933)pp. 1-40; Lessmann J.( 1975)passim; Conforti C.( 1993)pp. 60-62, 173-178; Forti A.( 1971)n. 11, pp. 23-28, n. 12 p. 33-39, n. 5 pp. 13-26; Vasari storiografo( 1974)p. 233-266
definizionemostra di finestra
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Calvani L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2002; 2006
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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