immagine | - immagine non disponibile - |
bene culturale | altare, altare Berti |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00282907 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazza S. Croce |
contenitore | chiesa, basilica francescana conventuale, Chiesa di S. Croce, chiesa e convento di S. Croce, piazza S. Croce, navata sinistra, terzo altare |
datazione | sec. XVI ; 1574 - 1574 [data] |
ambito culturale | bottega fiorentina, esecuzione(analisi stilistica) |
autore | Vasari Giorgio (1511/ 1574), Francesco da Sangallo detto Margotta (1494/ 1576), |
materia tecnica | pietra serena/ scultura/ doratura |
misure | m., alt. 10, largh. 6, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) |
dati analitici | Pedana a due gradini; colonne: base, corpo liscio, capitelli corinzi; lesene: base, corpo liscio, capitelli corinzi; intradosso decorato, trabeazione,frontone centinato, mensa con colonnine a balaustrino, cornici.Araldica: scudi. Oggetti: festoni. Frutti. Simboli: (San Bernardino) trigramma cristologico entro sole raggiato. Decorazioni: modanature; ovoli; dardi; dentelli; rosette; cherubino.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Masetti, Quantità: 2, Posizione: sull'architrave, Descrizione : di rosso alle tre catene d'oro in palo, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: religioso, Identificazione: San Bernardino, Posizione: sul frontone, Descrizione : IHS entro sole raggiato e fiamme, |
notizie storico-critiche | In seguito alle disposizioni dettate dal Concilio di Trento, su commissione del duca Cosimo I de' Medici che ambiva al titolo granducale, il cui conferimento è papale, fu elaborato da Giorgio Vasari un progetto di ristrutturazione delle due maggiori chiese conventuali fiorentine, S. Maria Novella e S. Croce. Quest'ultima si presentava allora, nel 1566, nella sua struttura originaria: a metà chiesa sorgeva un tramezzo, costituito da muro e cancellate, che separava la parte accessibile ai laici da quella riservata ai frati. Il tramezzo, oltre a svolgere questa funzione, serviva da appoggio alle diverse cappelle che via via erano state costruite dalle maggiori famiglie del Quartiere, generalmente insieme alla sepoltura del committente capostipite e della sua famiglia. All'interno della zona riservata ai frati sorgeva il coro ligneo, rettangolare, nel quale trovavano posto i frati per assistere alle funzioni religiose. Alle pareti delle navate si appoggiavano altri altari privati, decorati con affreschi che seguivano, come tema di raffigurazione, i Misteri della Passione di Cristo. Vasari, per prima cosa, fece rimuovere tramezzo e coro, rendendo unitario lo spazio interno della chiesa, in seguito rimosse gli altari delle navate, ne coprì la decorazione ad affresco -nel caso di opere di alta qualità staccò la pittura e il muro di sostegno- infine riedificò una serie di altari, molto più esigua della precedente, secondo un progetto unitario che desse alla chiesa un aspetto ordinato. Quanto al progetto per gli altari, che Vasari si attribuisce nelle 'Vite', alcuni documenti recentemente pubblicati dalla Hall, allargano a Francesco da Sangallo, direttore dei lavori in chiesa, la sua esecuzione e applicazione. La studiosa ha inoltre identificato, fra i disegni della collezione di Giorgio Vasari il Giovane, il progetto di mano del Sangallo per uno degli altari della basilica, quello della famiglia Biffoli, a conferma della attendibilità dei documenti trovati. Per le pale degli altari, Vasari seguì lo stesso programma iconografico del ciclo precedente, i Misteri della Passione di Cristo, destinando all'esecuzione dei dipinti i pittori dell'Accademia del Disegno, attivi con lui in molte altre opere di commissione medicea, quali la decorazione di Palazzo Vecchio e l'esecuzione dei pannelli dello Studiolo di Francesco I. Il patronato degli altari fu, nella maggior parte dei casi, assegnato alle famiglie che avevano già avuto un altare nelle navate o sul tramezzo, le quali davanti all'altare a loro allogato posero la sepoltura di famiglia. L'Inventario delle cappelle conservato all'Archivio di Stato di Firenze riferisce ad Antonio di Piero Berti la commissione dell'altare di famiglia, che risale a prima del 1574, data della pala di Santi di Tito e della lastra tombale posta di fronte all'altare. Il contratto che ratificava il patronato della cappella risale al 6 ottobre 1581 ed è registrato nei Libri di Ricordi e di Debitori e Creditori dell'Opera. Prima dei lavori vasariani in chiesa, dove ora sorge la cappella si trovava la Porta di via delle Pinzochere, accanto alla quale sorgeva l'altare di un ramo della famiglia Baroncelli, dedicato a San Gherardo di Villamagna e sul quale era posto, a quanto afferma Vasari, un dipinto di Giovanni da Milano. Il sepoltuario del Cirri ricorda che dalla famiglia Berti il patronato della cappella passo' ai Masetti ai quali appartengono le due armi sull'architrave. |
committenza | Berti Antonio di Piero (1574/ ante) |
bibliografia | Richa G.( 1754-1762)v. I pp. 97, 101; Moisé F.( 1845)p. 187; Vasari G.( 1878-1885)v. VII p. 711; Mencherini S.( 1929)p. 30 n. 17, p. 48 n. 19; Kirchen Florenz( 1940-1954)v. I p. 581; Hall M. B.( 1979)pp. 147-148; Satkowski L.( 1993)pp. 92-97; Architetture |
definizione | altare |
denominazione | altare Berti |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazza S. Croce |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Alfonsi M. S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Orfanello T./ Rosseuau B./ Romagnoli G. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rensi A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero |
anno creazione | 1988 |
anno modifica | 1999; 2006 |
latitudine | 43.768963 |
longitudine | 11.260609 |