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bene culturale | altare, altare Biffoli (dello Spirito Santo) |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00282925 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazza S. Croce |
contenitore | chiesa, basilica francescana conventuale, Chiesa di S. Croce, chiesa e convento di S. Croce, piazza S. Croce, navata sinistra, sesto altare |
datazione | sec. XVI ; 1566 - 1569 [documentazione] |
ambito culturale | bottega fiorentina, esecuzione(analisi stilistica) |
autore | Vasari Giorgio (1511/ 1574), Francesco da Sangallo detto Margotta (1494/ 1576), |
materia tecnica | pietra serena/ scultura/ doratura |
misure | m., alt. 10, largh. 6, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) |
dati analitici | Pedana a due gradini; colonne: base, corpo liscio, capitelli corinzi; lesene: base, corpo liscio, capitelli corinzi; intradosso decorato, trabeazione,frontone centinato, mensa con colonnine a balaustrino, cornici.Araldica: scudi. Oggetti: festoni. Frutti. Simboli: (San Bernardino) trigramma cristologico entro sole raggiato. Decorazioni: modanature; ovoli; dardi; dentelli; rosette; cherubino.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Biffoli, Quantità: 2, Posizione: sull'architrave, Descrizione : di verde alla banda contronebulata d'oro e di rosso, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: religioso, Identificazione: San Bernardino, Posizione: sul frontone, Descrizione : IHS entro sole raggiato e fiamme, |
notizie storico-critiche | In seguito alle disposizioni dettate dal Concilio di Trento, su commissione del duca Cosimo I de' Medici che ambiva al titolo granducale, il cui conferimento e' papale, fu elaborato da Giorgio Vasari un progetto di ristrutturazione delle due maggiori chiese conventuali fiorentine, S. Maria Novella e S. Croce. Quest'ultima si presentava allora, nel 1566, nella sua struttura originaria: a meta' chiesa sorgeva un tramezzo, costituito da muro e cancellate, che separava la parte accessibile ai laici da quella riservata ai frati. Il tramezzo, oltre a svolgere questa funzione, serviva da appoggio alle diverse cappelle che via via erano state costruite dalle maggiori famiglie del Quartiere, generalmente insieme alla sepoltura del committente capostipite e della sua famiglia. All'interno della zona riservata ai frati sorgeva il coro ligneo, rettangolare, nel quale trovavano posto i frati per assistere alle funzioni religiose. Alle pareti delle navate si appoggiavano altri altari privati, decorati con affreschi che seguivano, come tema di raffigurazione, i Misteri della Passione di Cristo. Vasari, per prima cosa, fece rimuovere tramezzo e coro, rendendo unitario lo spazio interno della chiesa, in seguito rimosse gli altari delle navate, ne coprì la decorazione ad affresco -nel caso di opere di alta qualità staccò la pittura e il muro di sostegno- infine riedificò una serie di altari, molto più esigua della precedente, secondo un progetto unitario che desse alla chiesa un aspetto ordinato. Quanto al progePOOPper gli altari, che Vasari si sttribuisce nelPe 'Vite', alcuni documenti recentemente pubblicati dalla Hall, allargano a Francesco da San Gallo, direttore dei lavori in chiesa, la sua esecuzione e applicazione. La studiosa ha inoltre identificato, fra i disegni della collezione di Giorgio Vasari il Giovane, il progetto di mano del San Gallo per uno degli altari della basilica, quello della famiglia Biffoli, a conferma della attendibilità dei documenti trovati. Per le pale degli altari, Vasari seguì lo stesso programma iconografico del ciclo precedente, i Misteri della Passione di Cristo, destinando all'esecuzione dei dipinti i pittori dell'Accademia del Disegno, attivi con lui in molte altre opere di commissione medicea, quali la decorazione di Palazzo Vecchio e l'esecuzione dei pannelli dello Studiolo di Francesco I. Il patronato degli altari fu, nella maggior parte dei casi, assegnato alle famiglie che avevano già avuto un altare nelle navate o sul tramezzo, le quali davanti all'altare a loro allogato posero la sepoltura di famiglia. L'altare Biffoli fu il primo ad essere messo in opera, nel 1566. Angelo Biffoli era amico e tesoriere del duca Cosimo. La fondazione della cappella e' del 22 agosto 1567, con contratto rogato dal notaio Ser Pier dell'Orafo e versamento di 300 fiorini allo Spedale degli Innocenti come provvisione per la cappella. Anche se i pagamenti proseguirono fino al 1589, l'altare era probabilmente finito nel 1568, quando vi venne posta la pala. Il sepoltuario del Cirri ricorda che dopo che ai Biffoli, il patronato della cappella passo' alla famiglia Cattani. Un disegno preparatorio attribuito a Francesco da Sangallo è conservato al Gabinetto Disegni e Stampe di Firenze (4675A). |
committenza | Biffoli Angelo (1566/ 1567) |
bibliografia | Richa G.( 1754-1762)v. I p. 102; Moisé F.( 1845)p. 185; Vasari G.( 1878-1885)v. VII p. 711; Mencherini S.( 1929)p. 30 n. 21, p. 49 n. 24; Kirchen Florenz( 1940-1954)v. I p. 579; Hall M. B.( 1973)p. 207; Hall M. B.( 1979)pp. 136-140, nn. 4, 7; Satkowski L. |
definizione | altare |
denominazione | altare Biffoli (dello Spirito Santo) |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazza S. Croce |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Alfonsi M. S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Orfanello T./ Rosseuau B./ Romagnoli G. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rensi A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero |
anno creazione | 1988 |
anno modifica | 1999; 2006 |
latitudine | 43.768963 |
longitudine | 11.260609 |