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Opera d'arte a Vercelli

L'opera d'arte bacino, frammento - codice 01 00023714 si trova nel comune di Vercelli, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
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bene culturalebacino, frammento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00023714
localizzazioneItalia, Piemonte, VC, Vercellivia Verdi, 30
contenitorepalazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
datazionesec. XVI ; 1500 - 1599 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega padana(analisi stilistica)
materia tecnicaceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio/ pittura
condizione giuridicaproprietà mista pubblica/privata, Fondazione Istituto di Belle Arti e Museo Leone
dati analiticiFrammenti pertinenti a quattro bacini tronco-conici a fondo piano, dotati di pareti assai svasate. Gli impasti sono omogenei, arancio vivo, con minuti inclusi sabbiosi e ferrosi e tracce di mica. L'esterno è privo di rivestimento, assai poco curato e con colature di vetrina. All'interno, invece, la vetrina è distribuita su denso ingobbio bianco, mentre la decorazione è realizzata a punta e stecca e completata dalla bicromia giallo e verde. N. 1: parete di bacino che sul lato estereno reca la traccia di una presa ad orecchio. La decorazione, realizzata a punta molto larga e stecca, comprende un nastro intrecciato. Verce e giallo, molto intensi, seguono sommariamente le linee del disegno. N. 2: parte di parete e attacco del fondo di bacino decorato con un piccolo nastro intrecciato che corre internamente lungo la base del frammento, mentre nella parte superiore il disegno, a linee sinuose, non è lreggibile. Ramina e ferraccia molto diluite. N. 3: parte del fondo e della parete di bacino che reca su quest'ultima un largo nodo intrecciato, mentre sul fondo è visibile un nodo di Salomone tarcciato rapidamente. Molto scura e densa la ramina che appare abbondantemente colata sul fondo lungo la parete per via della posizione del pezzo durante la cottura. CONTINUA CAMPO OSS.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheStabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, N. 1: unità 25, fase VI; N. 2: unità 71, fase VI; N. 3: unità 25, fase VI; N. 4: unità 26, fase VI. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. La graffita a stecca, in particolar modo, rinvenuta abbondantemente a Vercelli, non trova confronti nello scavo pavese della Torre Civica, se non nella vresine monocroma (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, p.189).; inoltre essa non ci sembra confrontabili con la "graffitia a stecca di tipo padano", così definita dal Mannoni (T. MANNONI, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova-Bordighera 1975, pp. 96-98) e da questi attribuiti al Cinquecento per l'associazione in strato con la maiolica ligure. La nostra "graffita a stecca" sembra avvicinarsi maggiormente al gusto della "graffita a fondo ribassato", anch'esse del XVI secolo, frequenti nelk Veneto e in Liguria (A. MOSCHETTI, Della ceramica graffita padovana, in "Padova ", IV, 1931, p. 135; C. BARONI, Ceramiche italiane minori del Castello Sforzesco, Milano 1934, nn. 23-27, 99, 122, 197, 200-202).. Rispetto alla graffita a punta, è possibile che tale produzione sia più tarda di qualche decennio, tenendo conto della maggior complessità dei motivi decorativi che tendono a riempire tutto lo spazio disponibile, rispondendo ad una sorta di "horror vacui ", tipica del "fondo ribassato". La grande varietà dei motivi decorativi, riscontrabile anche nella graffite a punta, testimonia invece di una certa ricercatezza pur all'interno di un tipo di ceramica da mensa che doiveva essere assai diffuso e non eccessivamente costoso (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 211-218).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, VC, Vercelli
bibliografiaMoschetti A.( 1931)p. 135; Baroni C.( 1934)nn. 23-27, 99, 122, 197, 200-202; Mannoni T.( 1975)pp. 96-98; Nepoti S.( 1978)p.189
definizionebacino
regionePiemonte
provinciaVercelli
comuneVercelli
indirizzovia Verdi, 30
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vaschetti L.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1980
anno modifica2007
latitudine45.326892
longitudine8.422343

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