notizie storico-critiche | Oggetto proveniente dallo scavo condotto da Alfredo D'Andrade nei sotterranei di Palazzo Madama nel 1884 in occasione del quale si rinvenne una cospicua quantità di materiale ceramico in un vano quadrangolare attiguo alla torre di Nord-Ovest. Il tipo ceramico della graffita policroma rappresenta una produzione tipicamente postmedievale, caratterizzata dall'accostamento del blu-cobalto e del violetto-manganese ai tradizionali giallo-ferraccia e verde-ramina. Sconosciute in Liguria, tali ceramiche sono invece abbondanti nella Pianura Padana (L. BERTACCHI, Ceramiche dal XIV al XIX secolo dagli scavi archeologici di Aquileia, catalogo della mostra, Aquileia, 1977, pp. 55 e seguenti; C. BARONI, Ceramiche italiane minori dal Castello Sforzesco di Milano, Milano, 1934, pp. 232-233 passim; G. B. SIVIERO, Ceramiche nel Palazzo Ducale di Mantova, catalogo della mostra, Mantova, 1981, p. 65 passim): in particolare a Pavia, dove hanno ricevuto un inquadramento cronologico su basi stratigrafiche, risultano comparire negli strati della Torre Civica intorno al 1500 e raggiungono l'apice verso la fine del secolo (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia in Archeologia medioevale, V, 1978, pp. 174-175). In Piemonte ne sono stati rinvenuti una trentina di frammenti a Vercelli, in associazione a materiali cinquecenteschi (L. VASCHETTI, Materiale ceramico proventiente dalla casa della "Torre dell'Angelo" in Vercelli, XIV Convegno internazionale della ceramica, Albisola, 1981). Scarsissimi frammenti provengono dagli scavi dell'Abbazia della Novalesa pertinenti prevalentemente a piatti (G. PANTO', S. GALLESIO, I materiali ceramici e la pietra ollare in Novalesa. Fonti documentarie-ricerche archeologiche-restauri, convegno dibattito, 10-12 luglio 1981, atti del convegno) e pochi frammenti di forme aperte sono conservati al Museo Romano di Tortona (M. CORTELLAZZO, E. QUARANTELLI, Le ceramiche medievali e postmedievali del Museo Romano di Tortona, XIV Convegno internazionale della ceramica, Albisola, 1981). Il gruppo delle graffite policrome di Palazzo Madama si presenta disomogeneo sia relativamente agli impasti sia per quanto riguarda le vetrine, talvolta sottili e lucenti, altrove opache e ruvide; lo scarso numero dei frammenti non permette quindi di identificare sottogruppi significativi. Si veda M. CORTELAZZO, L. MURER, G. PANTO', L. VASCHETTI,S. PETTENATI, La ceramica di scavo in Palazzo Madama in AA. VV., Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, catalogo della mostra, Torino, 1982, p. 229, n. 121. |