notizie storico-critiche | Il busto è eretto dall'Amministrazione dell'Ospedale perchè in data 11 gennaio 1898 il Donnino lega 60.000 nominali di rendita pubblica dello Stato per la fondazione di 4 posti per canonici, tanto maschi quanto femmine, portanti il suo nome, con diritto di nomina alla sua erede, la consorte Angiolina Bernini, vita sua natural durante (cfr. G. B. Morandi-S. Ferrara, "L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Memorie storiche", Novara 1907). Per questa donazione, in adempimento alla delibera del 18/5/1848, l'Amministrazione dell'Ospedale continua, anche nel sec. XX, la realizzazione dei busti ricordo dei donatori, collocando le effigi fuori degli intercolumni. Il "Mastro" dell'Ospedale documenta come nel 1908 questo busto con relativa lapide facesse parte dei sopravvanzi passivi, con i monumenti di Giuseppe Negri e Achille Bombasotti per un valore totale di £. 4.500 (A. S. N.). I caratteri che la scultura presenta sono differenti da quelli proposti dalle effigi realizzate secondo i modelli accademici: il donatore è rappresentato in una dimensione più domestica, privo di pompa retorica, in un atteggiamento che si mantien però grave e ponderato. Anche il modellato è sciolto e scorrevole: gli ampi piani stesi con morbidezza nel busto sono conclusi dal chiaroscuro delicato del volto che riproduce un'espressione quasi sorridente e serena. La mancanza di documentazione rende incerta l'attribuzione anche di questo busto, nonostante i caratteri del modellato lo ascrivano fra i lavori eseguiti dallo scultore Gaudenzio Rossi, che con Carlo Cantoni, fra la fine del secolo XIX e il primo ventennio del sec. XX, fu tra gli artisti più affermati di Novara. Di questo scultore, di cui non sono pervenute notizie bibliografiche, sono note le opere eseguite per il cimitero cittadino: dal busto di Eugenio Beldì firmato e datato 1918 ai busti della tomba Molina firmati e datati 1904, 1885, 1923, al busto della sig.a Rossetti firmato e datato 1901, alle sculture che decorano la tombe Fauser e Bozzola, firmate e datate 1899. L'elenco è sicuramente incompleto, ma è sufficiente per rilevare l'ampiezza della produzione dello scultore attivo, contemporaneamente, oltre che al Cantoni, anche al Carestia e a Benvenuto Pirotta, suo maestro presso l'Istituto Bellini. Il busto in oggetto documenta una notevole sicurezza nel modellato, reso secondo canoni di aderenza veristica al soggetto accentuata da una ricerca psicologica piuttosto approfondita. |