notizie storico-critiche | Nessun reliquiario è indicato nell'inventario compilato all'atto d'acquisto del complesso abbaziale da parte della Provincia di Torino nel 1973. Nell'inventario del 1827 sono indicati, senza precisazione della reliquia contenuta, due "Reliquaires contenant reliques de cire en bois argentè, montes sur un bapied" ed altri due "Autre en bois vernicé, relevé en bosses", tra i quali è, forse possibile individuare l'esemplare in esame, (AST, Corte, Abbazie, Novalesa, mazzo 1, Conti e documenti antichi, Inventaire des ornaments, linges et meubles de l'eglise du monastère de la Novalèse") del 30 giugno 1827, G. Gentile, Antichi arredi della Novalesa, in Nuove scoperte alla Novalesa. Raccolta di studi presentati al convegno per il 1250esimo dell'atto di donazione di Abbone alla abbazia benedettina, "Segusium. Società di ricerche e studi valsusini" n. XIII, 1979, p. 103. Nessuna menzione di esso neppure nella nota degli oggetti che vennero consegnati a varie persone private alla soppressione del monastero del 1856, a a seguito delle leggi Siccardi, G. Lunardi, L'Abbazia di Novalesa nel secolo XIX, Pinerolo, 1996, pp. 149-158. Da un punto di vista stilistico, l'oggetto presenta una tipologia assai diffusa, alla metà del XVIII secolo, dal profilo elaborato e ricca ornamentazione ad imitazione delle contemporanee oreficerie, nell'area del Regno di Sardegna come testimoniano alcuni esemplari quali, un reliquiaro dei santi Cappuccini Giuseppe da Leonessa e Fedele da Simaringen, canonizzati nel 1746, riconducibile all'ambito di Alessandro Homma, attivo anche per la parrocchiale di Carignano, conservato presso la cattedrale di S. Giusto di Susa (S. Damiano, scheda n. 13, in C. Bertolotto, G. Amprino (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, Torino, 1998, pp. 76-77). Una coppia con reliquie dei santi Lorenzo e Fedele, rintracciata presso la chiesa di S. Lorenzo di Trino (VC) (L. Angelino, scheda n. 37, in A. Barbero, C. Spantigati (a cura di), Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi, catalogo della mostra (Trino, 17 maggio-15 giugno 1980), Torino, 1980, pp. 130-131. Un ulteriore confronto, a conferma del successo della tipologia in esame, può essere effettuato con un reliquiario conservato nella parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Mosso (BI), Mosso. La B.V. Assunta, un percorso di fede e d'arte, catalogo della mostra (Mosso, 27 luglio-17 agosto 2003), Candelo, 2003, p. 27. Il cartiglio applicato al di sopra della reliquia non specifica se si tratti di Sant'Antonio da Padova o di Sant'Antonio abate. |