notizie storico-critiche | La coppia di vetri cattedrali in esame fa parte di un'ampia serie, costituita da esemplari di vario formato e motivo decorativo, tra i quali, la presente tipologia ne costituisce il modello più semplice, commissionata da Emanuele Filiberto di Savoia, duca d'Aosta (Torino, 1869-1931), per decorare gli ambienti dei piani nobile e terreno di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, pervenuto al ramo cadetto della famiglia regnante per via ereditaria alla morte della madre, Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna (Parigi, 1847-Sanremo/IM, 1876) che aveva sposato Amedeo, duca d'Aosta (Torino, 1854-1890). I vetri cattedrali furono uno dei pochi elementi sopravvissuti alla dispersione degli arredi del palazzo a seguito dell'asta svoltasi nel 1932 e vennero acquistati, unitamente al palazzo, dalla Provincia di Torino nel 1940, per un valore complessivo di L. 8400, come risulta dall'elenco topografico annesso al verbale del Consiglio Provinciale che ne approva l'acquisto. Pur non essendo possibile, nell'attuale mancanza di documenti, identificare la bottega che produsse i vetri cattedrali, dato l'elevato livello qualitativo raggiunto in questo settore delle arti applicate in ambito milanese (basti pensare alla produzione dei Bertini), è ipotizzabile, anche per gli esemplari in esame, un'analoga provenienza. Più certa è, invece, la datazione, essendo presenti su alcune coppie collocate negli ambienti di rappresentanza, date che vanno dal 1899 al 1905 ( V. Terraroli, Le arti decorative in Lombardia tra Ottocento e Novecento nel dibattito tra artigianato e industria. I ferri battuti e le vetrate artistiche, in Id., Le arti decorative in Lombardia nell'età moderna 1780-1940, Milano, 1998, pp. 9-44; L. Facchin, Raccolte d'arte in Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Schede storico artistiche, in M. Cassetti, B. Signorelli, Il palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta, Torino, (in corso di stampa), p. 176). |