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Opera d'arte a Torino

L'opera d'arte cassapanca, opera isolata - codice 01 00210396 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalecassapanca, opera isolata
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210396
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XIX ultimo quarto; 1875 - 1899 [analisi stilistica; bibliografia documentazione]
ambito culturaleproduzione Italia settentrionale(analisi stilistica; documentazione; bibliografia)
materia tecnicalegno di noce/ intaglio/ verniciaturalegno/ doratura/ verniciatura
misurealt. 105.5, largh. 80, lungh. 258,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiSchienale diritto terminante con mensola poco aggettante. Braccioli diritti, modinati e profilati con dorature sulla fiancata esterna; sulla fronte mascherone formato da testa femminile con velo annodato intorno alle orecchie entro cartiglio. Seduta liscia, sollevabile, con vano cavo all'interno. Fascia liscia; in corrispondenza dei braccioli entro riquadri profilati da cornice rettangolare sono posti emblemi di Casa Savoia accompagnati da cartiglio accartocciato con filettature a lisca di pesce. Poggia su predella.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: stemma non identificabile, Posizione: fronte/ su montante sinistro, Descrizione : Centauro fra le nubi coronato di stelle, che scocca una freccia col motto: Oportune, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Bona di Savoia, Posizione: fronte/ montante destro, Descrizione : Aquila con ali spiegate, becco di profilo poggia le zampe su un fuoco; nelle ali trattiene cartiglio con il motto: Sola facta, solum deum sequor,
notizie storico-criticheLa cassapanca fa parte della serie di arredi che vennero acquistati, con delibera del luglio 1940, dalla Provincia di Torino a seguito dell'acquisizione di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, fino a tale data proprietà di Casa Savoia-Aosta. Si tratta di uno dei pochi arredi che, non solo non andò disperso durante le numerose tornate d'asta che nella prima metà del Novecento portarono alla dispersione della mobilia originale del palazzo, ma si trova ancora nella posizione originale come dimostrato da alcune fotografie d'epoca, pubblicate nel catalogo d'asta edito nel 1932 dalla Galleria Dante Giacomini, Catalogo delle collezioni private d'arte appartenute a S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, Galleria Dante Giacomini, Roma, 1932, tav. I. La cassapanca, infatti, fa parte della serie di arredi commissionati dal duca en suite con la decorazione in stile neorinascimentale da lui voluta che trasformò il volto del palazzo settecentesco, come testimonia la presenza degli emblemi, analoghi a quelli posti sui vetri cattedrali e sui lambriggi. La preferenza accordata alla cultura figurativa del XV secolo, si inserisce nell'ambito della caratteristica inclinazione della cultura ottocentesca al recupero degli stili storici, spesso connessi, nelle varie aree regionali, al richiamo di un passato glorioso. Contrariamente alla tendenza diffusa in Piemonte, tesa al recupero del tardo gotico, come testimonia il riallestimento del Castello di Issogne da parte di Vittorio Avondo, Emanuele Filiberto preferì il più consolidato ed internazionalmente diffuso gusto fiorentino. Il cassone in esame, infatti, rimanda proprio ad esemplari toscani della metà del Quattrocento, C. E. Rava, Storia del mobile - La sedia, Milano, 1964, n. 69; per un confronto con esemplari toscani ottocenteschi, M. Cera, L. Melegati, Il mobile italiano dell'Ottocento 1815-1915, Vicenza, 1997, pp. 139, 140. Pur non essendo state reperite precise note di pagamento che documentino la commissione degli arredi, coordinati, naturalmente, anche ad esemplari reperiti sul mercato antiquario, è noto da una guida commerciale della città di Torino che due studi fossero interessati, in quegli anni, da committenze da parte di Casa Savoia-Aosta, ovvero, quello di Carlo Albertoni e quello di Giuseppe Anguissola; inoltre, da un annuncio pubblicitario dei fratelli Mora di Milano risulta che anche i famosi mobilieri lombardi fossero tra i fornitori della famiglia ducale, Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue cose e nei suoi cittadini, Torino s.d. [ma 1902], pp. 256-258; E. Colle, Museo d'Arti applicate, mobili e intagli lignei, Milano, 1996, pp. 26-28.
bibliografiaAugusta Taurinorum( 1902)pp. 256-258; Catalogo delle collezioni( 1932); Rava C. E.( 1964)n. 69; Colle E.( 1996)pp. 26-28; Cera M./ Melegati L.( 1997)pp. 139-140
definizionecassapanca
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin L.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2007

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