notizie storico-critiche | In occasione del trasferimento della sede dal palazzo delle Segreterie di Stato alla residenza dei Savoia-Aosta, l'Amministrazione della Provincia di Torino promosse una serie di acquisti di dipinti antichi presso alcuni privati e antiquari della città al fine di abbellire i nuovi uffici o, forse, di creare un vero e proprio museo, come risulta dai progetti di restauro dell'architetto Giovanni Chevalley. La serie di acquerelli venne acquistata nel 1941, unitamente ad altre tele di età e soggetto eterogeneo, presso l'antiquario Pietro Accorsi per L. 5.000, con la consulenza di Vittorio Viale, allora direttore dei Musei Civici Torinesi. Nei documenti di descrizione delle opere allegati agli atti amministrativi conservatisi, la serie è indicata senza alcuna attribuzione o datazione, sottolineandone l'originalità delle cornici, intagliate e dorate, non corrispondenti a quelle attuali. Da un punto di vista stilistico la serie rimanda ad alcune opere giovanili di Giuseppe Pietro Bagetti (Torino, 1764-1831), più noto per la sua attività di topografo, ma che sordì come pittore fortemente influenzato da Pietro Giacomo Palmieri (Bologna, 1735-Torino, 1804), indulgente al gusto pittoresco per il paesaggio, come emerge in un gruppo di acquerelli con paesaggi d'invenzione databili intorno al 1795 e conservati presso la Galleria Civica d'Arte Moderna, M. Tomiato, voce Giuseppe Pietro Bagetti, in P. Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1800-1830, Torino, 2002, pp. 311-313. Pertinente appare anche la possibile attribuzione, suggerita nell'inventario del 1964, compilato a seguito delle perizie effettuate da Luigi Mallè, allora direttore dei Musei Civici, all'ambito di Felice Maria Ferdinando Storelli (Torino, 1778-Parigi, 1854), a sua volta influenzato dalla produzione del Bagetti e dalla coeva cultura parigina, ove incontrò larghi favori, Ibidem, p. 367. Condivisibile, pertanto, il lontano riferimento al gusto francese ed in particolare all'opera di Joseph Vernet (1714-1789) in A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. X. |