notizie storico-critiche | Una nota manoscritta aggiunta all'inventario dattiloscritto del 1964 precisa la provenienza della serie dal Castello di Moncalieri, ove, erano utilizzate come sovrapporte. Trasformate in arredo mobile e dotate di cornici, secondo quanto affermato nell'appunto, vennero inviate al Parco del Gran Paradiso. Non è stato possibile accertare in quali date gli esemplari siano pervenuti alla Provincia di Torino. Si noti, tuttavia, che tra il 1926 ed il 1939 l'arredo di dotazione della corona e gli oggetti d'arte, quindi anche i dipinti, dell'appartamento della principessa Maria Letizia e di suo figlio, Vittorio Amedeo Maria, conte di Salemi, siti al piano terreno del castello di Moncalieri vennero smantellati ed una delle sedi a cui parte di essi fu destinata fu proprio l'Amministrazione del Parco del Gran Paradiso (C. E. Bertana, Note sull'arredo degli Appartamenti Reali del Castello di Moncalieri nel XIX e XX secolo, in F. Pernice (a cura di), Il Castello di Moncalieri. Restauri 1989-1990, Torino, 1990, pp. 116-117). Benché, nei ripetuti verbali di consegna di arredi provenienti dal castello di Moncalieri, variamente datati dal 1926 al 1966, non vengano mai citate sovrapporte con uccelli, la presenza, sul retro delle cornici, dell'etichetta inventariale del 1953 costituisce un sicuro termine ante quem. Da un punto di vista stilistico, la produzione, rimanda, seppur con soluzioni semplificate e con un segno piuttosto rigido, alla produzione di Angelo Maria Crivelli, detto il Crivellone (Milano ?-1730 ca.), e di suo figlio Giovanni, detto il Crivellino (Milano ?-1760), ampiamente documentati con opere per la corte sabauda, oggi per la maggior parte conservate nel castello di Agliè, in particolare nella Sal d'angolo e nella Sala della musica (E. Gabrielli, le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini-E. Gabrielli (a cura di), Il Castello di Agliè gli Appartamenti e le Collezioni, Torino, 2001, pp. 51-52, 65-67) e con un buon numero di esemplari, sebbene non originariamente destinati al Piemonte nel castello Cavour di Santena (M. di Macco, Dopo Cavour: recuperi e allestimenti Crivellone e Crivellino nella Sala da pranzo di Santena, in Il castello di Santena. Storia e cultura nella dimora dei Cavour, Torino, 1992, pp. 150-159). La produzione della famiglia milanese trovò, nell'ambito della produzione torinese un significativo continuatore in Christian Wherlin (notizie a Torino dal 1756 al 1774), attivo per la corte torinese in Stupinigi e in Palazzo Reale, alla cui cerchia potrebbero, forse, attribuirsi, A. Guerrini, voce Wehrlin Christian, in G. Briganti (a cura di), La pittura in Italia. Il Settecento, Milano, 1999, vol. II, p. 899. |