dati analitici | Decorazione murale, sui tre lati della piazza, eseguita a tonalità caldo-dorate. Nei pennacchi di ogni arcata si rincorrono medaglioni con figure e con motti o massime figure. Sopra alle arcate fregio a teste d'angelo e vasi con palmette color marrone chiamo su fondo rosso. Ai fianchi di ogni finestra colonnine a candelabra e, negli intervalli di fondo, una ricca decorazione a croci e borchie su fondo rosso scuro. In alto corre una fascia con finestre circolari e figure di cenrauresse chimeriche, puttini cavalcanti, struzzi, mostri chimerici, cantari fioriti, tutto il bruno chiaro su fondo rosso scuro. La decorazione si interrompe nella parete nord per far posto ad una decorazione architettonica molto vicina a forme di archi trionfali e nella parete ovest con una grande arcata fiancheggiata da lesene e sovrapposta dallo stemma sforzesco. A circa metà lunghezza della parete nord stemma cittadino e di prospetto stemma sforzesco con targa. I medaglioni nei pennacchi degli archi raffiguranti i proverbi sono 29; i medaglioni raffiguranti personaggi storici sono 37. Alcune zone sono molto dilavate, in parte i colori si sfaldano e le scritte sono consunte.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: comunale, Identificazione: Vigevano, Posizione: parete nord, Descrizione : aquila e torre, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: fam. Sforza, Posizione: parete ovest e parete nord, Descrizione : due aquile, due serpenti, |
notizie storico-critiche | L'intera decorazione della piazza venne rifatta, più fedelmente possibile all'originaria, nel 1907/8 dal pittore C. Ottone coadiuvato dal Bocca. Ebbe l'incarico alla direzione dei lavori l'architetto Moretti che suggerì, secondo il Colombo, storico locale, le figure e i motti o massime nei medaglioni tra un'arcata e l'altra e, sempre seconodo il Colombo, molte iscrizioni rifatte sono storicamente inesatte. La piazza, secondo storici locali, venne iniziata nel 1492 per volere del Moro e terminata due anni più tardi nel 1494. Interamente affrescata da artisti senz'altro di scuola lombarda-bramantesca come ricordano "le colonnine elegantissime a candelabra che richiamano preclati esempi d'arte lombarda contemporanea, e massime quelle delle finestre nella facciata della Certosa" (Taramelli) "e che si vedono all'esterno di SAnta Maria delle Grazie a Milano" (Barni). Altri studiosi, come il Solmi e il Colombo, propendono per Leonardo da Vinci come esecutore della decorazione; nettamente contrario è il BArni. L'intera decorazione fu notevolmente ripresa nel 1958/60 dal Bonomi e nel 1968, con delibera comunale del 16.04.1968 n. 316, dal prof. G. Gregoretti.Bibliografia: Colombo A., La nostra Piazza, Vigevano, 1902 - Colombo A./ Taramelli A., La Piazza Ducale detta del Duomo di Vigevano, in L'Arte, V. Roma, 1902 - Solmi E., Leonardo da Vinci nel Castello e nella Sforzesca di Vigevano, in Viglevanum, anno V, fasc. 1/2, Vigevano, 1911 - Colombo A., Armi e leggende nella facciata della Piazza del Duomo, Estr.. dell'Arch. Storico Lomb. anno 38, fasc. 29, Milano, 1911 - Malguzzi V., La Corte di Ludovico il Moro..., Milano, 1915/1923, vv. II/III - Colombo A., Vigevano, guida storico artistica, Vigevano, 1924 - Pezza F., Vigevano, in Le cento città d'Italia illustrate, MIlano, 1928, n. 217 - Coppa I./Buffa G., Cosimo Ottone, Milano, 1934 - Dell'Acqua C., Vigevano nella storia, nell'arte e nell'industria, Vigevano, 1939, pp. 117 e segg. - Barni L., Piazza e torre di Vigevano, Vigevano, 1949 - Barni L., Vigesimum, Vigevano, 1951, p.p. 117 e segg. - Mastronardi L., Il dominio degli Sforza e l'opera di L. da Vinci, Vigevano, 1952, p. 26 - Vismara, Nozioni sulla storia di Vigevano, Vigevano, 1963, op. cicl. Arch. Civ. Stor. pp. 21/22 - Berghoff, Les origines de la place ducal de Vigevano, in Palladio, Roma, 1964, anno XIV, pp. 174/175 - Zimonti G., Vigevano ieri e oggi, Vigevano, 1966, p. 51 - Vigevano, Guida del centro storico, a cura del Rotary Club, Vigevano, 1974, p. 6. |