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Opera d'arte a Bologna

L'opera d'arte paramento liturgico, insieme - codice 08 00024912 si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, museo, piano superiore, armadio paramenti
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bene culturaleparamento liturgico, insieme
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00024912
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, museo, piano superiore, armadio paramenti
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 (ca.) - 1699 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito emiliano(analisi stilistica)
materia tecnicaseta/ taffetas/ ricamofilo di setaoro filato e lamellare
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiFondo in taffetas prodotto da un ordito e una trama in seta avorio. Disegno a ricamo: motivi in oro filato e oro riccio ricamati a punto steso; motivi in sete policrome (di colore rosso, verde, azzurro, giallo, viola) ricamati a punto raso; motivi in rilievo in oro filato ricamati a punto pieno. La pianeta presenta una composizione simmetrica a tralci sinuosi dorati da cui si dipartono rami verdi con fiori policromi; tra i tralci uccellini colorati. Nello stolone centrale, delimitato da un gallone dorato ricamato, gli stessi motivi si dispongono a candelabra. Nella parte anteriore della pianeta i tralci si diapartono da cornucopie ricolme di fiori. Nello stolone centrale della parte anteriore, in basso, riquadro ottagonale applicato con l'immagine ricamata a punto raso di Santa Cecilia seduta alla spinetta; nello stolone della parte posteriore, in basso, riquadro ottagonale applicato con l'immagine ricamata a punto raso di Santa Caterina d'Alessandria incoronata da un angelo.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheNel corso del primo decennio del Seicento e nell'ambito di un crescente interesse verso gli studi scientifici e la botanica in particolare, nella produzione tessile e a ricamo si afferma e si diffonde un repertorio decorativo basato sulla rappresentazione di fiori descritti con una sempre maggiore evidenza naturalistica. I decori spesso si ispiravano alle immagini dei Florilegi, testi a stampa che illustrano i fiori coltivati in orti e giardini. Ampiamente circolanti, i Florilegi erano rivolti non solo agli studiosi o ai commercianti, ma anche ai pittori o ai disegnatori di stoffe. Per fare solo qualche esempio si vuole ricordare Le jardin du roy tres crestien Henry IV dedicato nel 1608 a Maria de' Medici, che aveva diffuso la moda del ricamo a motivi floreali alla corte di Parigi, l'Hortus Floridus del fiammingo Crispin de Passe il Giovane, pubblicato a Utrecht nel 1614 e stampato ripetutamente nel corso del Seicento, e i Fiori di Francesco Curti. Fino agli anni trenta del Settecento, quando i tessitori e i disegnatori francesi raggiunsero risultati eccezionali nella tecnica della tessitura grazie a particolari accorgimenti - e in particolare si ricordano i points- rentrés inventati da Revel - la maggiore resa naturalistica nella descrizione delle varietà floreali fu prerogativa della produzione a ricamo che era svincolata dalle condizioni connesse all'uso del telaio e, quindi, più libera nell'uso di più fili policromi che potevano essere ricamati seguendo diverse direzioni. L'aspetto pieno e intricato del decoro della pianeta conservata presso la chiesa di San Domenico suggerisce una datazione all'ultimo quarto del secolo. I motivi dei girali fioriti e abitati da variopinti uccellini e della cornucopia ricolma di fiori si ripeterà anche nella produzione a ricamo settecentesca. A questo proposito si veda la pianeta attribuita a manifattura bolognese del secolo XVIII del Museo Davia Bargellini. L'immagine di Santa Cecilia alla spinetta si richiama a modelli iconografici tardo cinquecenteschi tra cui, per esempio, la Santa Cecilia di Bernardino Campi del 1566 (Cremona, chiesa di San Sigismondo) e l'Autoritratto alla spinetta con la fantesca di Lavinia Fontana de 1577 (Roma, Accademia Nazionale di San Luca).
bibliografiamuseo Davia( 1987)pp. 184, 190 nn. 120, 125; Bazzani E.( 1993)pp. 67-71
definizioneparamento liturgico
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1997), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen
anno creazione1983
anno modifica1997; 2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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