notizie storico-critiche | Proviene dal riempimento di una torretta del nucleo medioevale e appartiene al tipo di maiolica arcaica di tipo umbro-toscano (cfr. scheda 00147181). Tra le forme piu' frequenti della maiolica arcaica da segnalare: il boccale (questa forma presenta un beccuccio spesso trilobato; piuttosto tozza, apoda, panciuta nel primo periodo, invece col piede e il corpo abbastanza staccato dal collo, piu' tardi); il bacino emisferico (recipiente di varie dimensioni usato come contenitore da tavola); la ciotola e la tazza, ambedue di piccole dimensioni (cfr. Cora G., Storia della Maiolica a Firenze e nel Contado, Firenze, 1973). Circa le terre usate, se ne trovano biancastre, gialline o color rosso piu' o meno vivo; l'interno dei recipienti veniva verniciato di piombo e dava alle terre rosse un aspetto brillante. Per quanto riguarda la copertura, col passare degli anni e col migliorare della tecnica, si sostitui' all'ingubbio opaco giallino o biancastro smalti assai piu' bianchi, brillanti e piu' spessi, con l'introduzione dell'uso dello smalto stannifero, verso l'inizio del sec. XV (cfr. Francovich R., La ceramica medioevale a Siena e nella Toscana Meridionale, Firenze, 1982; v. anche Francovich R./ Gelichi S., La ceramica della Fortezza medicea di Grosseto, Roma, 1980; Ballardini G., La Maiolica Italiana (dalle origini alla fine del '500), Firenze, 1938; Liverani G., La Maiolica Italiana, Milano, 1958; Conti G., Maioliche italiane del Rinascimento, Milano, 1964; Tongiorgi L., Pisa nella storia della ceramica, Faenza, L, 1964; Berti F./ Pasquinelli G., Antiche Maioliche di Montelupo, secoli XIV-XVIII, Pontedera, 1984). |