dati analitici | Copertura composta di otto capriate decorate con motivi naturalistici e geometrici a di una nona capriata moderna; quasi tutte presentano figure araldiche e stemmi; ciascuna presenta antiche staffe metalliche di collegamento tra monaco e catena; sorreggono la carpenteria del tetto costituita da travicelli, correnti, terzere anch'essi decorati a motivi fogliacei e geometrici di colore nero, rosso, blu, biancoFigure: monaci. Abbigliamento religioso. AraldicaSTEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Altoviti, Quantità: 2, Posizione: sulla settima trave, Descrizione : lupo rampante d'argento in campo nero, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: civile, Identificazione: Popolo di Firenze, Posizione: sulle capriate, Descrizione : croce rossa in campo argento, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: civile, Identificazione: Contado di Firenze, Posizione: sulle capriate, Descrizione : partito di rosso e d'argento, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: civile, Identificazione: Comune di Firenze, Posizione: sulle capriate, Descrizione : giglio rosso in campo argento, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: civile, Identificazione: Parte Guelfa, Posizione: sulle capriate, Descrizione : aquila rossa in campo argento che ghermisce un drago verde, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: religiosa, Identificazione: Convento di S. Marco, Posizione: sulle capriate, Descrizione : Leone alato al naturale con libro in campo argento, |
notizie storico-critiche | Il soffitto a capriate di San Marco che rimane oggi coperto dal controsoffitto sei-settecentesco è uno dei più antichi e integri che si conservino a Firenze. Il suo impianto originario risale alla prima metà del XIV secolo, probabilmente anteriore alla realizzazione della tribuna conclusasi nel 1341 con il finanziamento di Fia dei Caponsacchi. Non sono mancati nei secoli rifacimenti dovuti a danni ma anche al normale degrado del materiale ligneo, ed è probabile che quello più consistente sia stato realizzato tra 1416 e 1417 quando sono documentati dei finanziamenti da parte del Comune e dell'Arte della Seta. Tale ordinanza imponeva che sulla nuova carpenteria avrebbero dovuto comparire solo gli stemmi del comune, del popolo e della parte Guelfa (Carrara in Chiesa san 2009). Il Rocchi (Chiesa convento 1989-1990) tenta una datazione delle varie capriate mediante confronti con altri soffitti lignei fiorentini parzialmente sopravvissuti e ritiene più antiche le capriate prive di decorazioni araldiche. Gli studi e i rilievi fatti in occasione del recente restauro del 2002-2009 propongono per l'ottava capriata verso il presbiterio una datazione più antica, e sembra si orientino per le altre ad una cronologia ormai quattrocentesca Lo stemma con lupo argento in campo nero è stato identificato con quello della famiglia Altoviti e messo in relazione con Jacopo Altoviti frate domenicano che nel 1408 divenne vescovo di Fiesole: precedentemente si era visto in esso lo stemma del Duca d'Atene, Gualtieri di Brienne e di conseguenza una datazione al 1342 della settima capriata sulla quale è rappresentato. Anche i due monaci che affiancano lo stemma con il leone alato di San Marco, nell'atto di offrire un sacco contenente forse l'obolo per la ricostruzione sembrano stilisticamente riferibili alla pittura dei primi del Quattrocento. Le capriate originali erano otto e rispetto alle prime sette l'ottava ha un passo doppio che la distanzia della parete di fondo della chiesa: questo per permettere in origine la visione dell'arco ogivale che introduceva alla tribuna ma anche per lasciare spazio ad un altro arco ad ogiva che dava l'accesso al transetto sinistro, dove attualmente si trova la cappella dei Salviati. La nona capriata è stata aggiunta per conferire maggiore stabilità al tetto in un restauro degli anni Trenta del Novecento. Il soffitto ha avuto un primo intervento di restauro tra 1958 e 1959 curato dall'architetto Morozzi che rilevò il possibile danno che il peso della controsoffittatura barocca poteva comportare per le capriate; nell'intervento del 2002-2009 si è provveduto a rendere indipendente la controsoffittatura e l'antico soffitto è stato reso praticabile. |