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bene culturale | corona del rosario |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00349313 |
localizzazione | Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1 |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti, sala delle Ambre |
datazione | sec. XVI seconda metà; 1550 - 1599 [analisi stilistica] |
ambito culturale | bottega tedesca(analisi stilistica) |
materia tecnica | ambra/ molatura |
misure | cm |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Rosario composto da dieci chicchi in ambra gialla modellata. I chicchi sipresentano lisci e di grandezza crescente.n.p. |
notizie storico-critiche | Il rosario compare nel primo inventario della cappella delle Reliquie del1616 come oggetto portato dalla nuova granduchessa Maria Maddalena d'Austria. La produzione di rosari risale all'inizio del XIV secolo, quando i Cavalieri dell'Ordine Teutonico controllavano il commercio dell'ambra in tutta l'europa. Si spedivano ingenti quantità d'ambra nelle città di Bruges e di Lubecca, dove si formarono i primi gruppi di intagliatori specializzati nella produzione di perle da rosari. Nel XVII secolo la richiesta verso questo tipo di oggetto era ancora molto forte, tanto che si può affermare con certezza che era sempre l'articolo più prodotto. Il rosario n. 39 (inventario del Bargello) si presenta di semplice realizzazione, composto da chicchi lisci torniti, di grandezza crescente. Dobbiamo immaginare che la maggior parte dei rosari che uscivano dalle botteghe di intagliatori d'ambra durante il XVI e XVII secolo fosse proprio realizzata in questo modo, visto il largo numero di esempi rimasti, anche in altre collezioni, molto simili al nostro rosario. Il rosario resta nella cappella fino al 1670, anno di chiusura del terzo inventario delle Reliquie. Nella nota delle cose che sono "state donate o mancanti", ci sono infatti tre corone d'ambra gialla. Forse lo si può identificare, successivamente, nell'inventario delle collezioni del Gran Principe Ferdinando, dove rimane fino al 1713. Ricompare, insieme al nucleo delle ambre, solo nel 1753, nella lista di oggetti riordinati nella galleria. La descrizione del rosario è identica a quella dell'inventario del Gran principe, quindi possiamo affermare che si tratti dello stesso oggetto e che sappiamo essere stato "una corona a cavaliere con fogliette di fil di grana d'argento fra una Ave Maria e l'altra". Queste ultime oggi non compaiono più e possiamo supporre che siano state danneggiate o rimosse. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Fire |
bibliografia | Museo Argenti( 1968)p. 158, n. 523 |
definizione | corona del rosario |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza Pitti, 1 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Grassi D.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Torricini L. (2006), Referente scientifico: De Luca F.; |
anno creazione | 2000 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.765656 |
longitudine | 11.249350 |