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Opera d'arte a Firenze

L'opera d'arte piatto - codice 09 00741983 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
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bene culturalepiatto
tipo schedaOA_2.00
codice univoco09 00741983
localizzazioneItalia, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
datazionesec. XVIII inizio; 1700 (post) - 1710 (ante) [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturalemanifattura cinese, esecutore(analisi stilistica; bibliografia)
materia tecnicaporcellana/ pittura
misurecm, diam. 22,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiPiatto dipinto al centro con motivi decorativi floreali.Decorazioni: fiori.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: marchio, Qualificazione: di bottega, Posizione: sotto la base, Descrizione : il caratteristico fungo della produzione del regno dell'imperatore Kangxi (1662-1722), dipinto in blu di cobalto,
notizie storico-criticheL' "insalatiera" è registrata in un gruppo di ventidue esemplari nell'inventario di Confettureria del 1832, provenienti dalla Guardaroba di Palazzo Vecchio (ASF, Registro Mobili 1833, mandati nn. 76bis e 77 del 30 e 31 marzo 1833).Le prime porcellane cinesi stile Imari si fabbricarono agli inizi del XVIII secolo. Il Giappone, infatti, nel periodo Genroku (1688-1703) riaprì le esportazioni ed i primi oggetti che uscirono dal Paese furono i grandi vasi a forma di orcio e di tromba che si trovano numerosi nelle ville inglesi. Le esportazioni di porcellane stile Imari dalla Cina datano dal secondo quarto del XVIII secolo in poi. La produzione Imari cinese si può dividere in tre gruppi: la copia accurata dei colori e dei modelli giapponesi; l'applicazione dei colori giapponesi ai pezzi cinesi; tocchi di decorazione giapponese inseriti in un ambiente puramente cinese. Per quanto riguarda i colori, negli Imari giapponesi di Arita sono predominanti il blu nericcio sotto vernice ed il rosso di ferro, ma vengono usati anche il blu verdastro, il blu chiaro ed il giallo. Negli Imari cinesi il rosso ferro è meno forte, il blu è molto più puro e non si trova il blu verdastro. La doratura nei pezzi giapponesi è poco comune, al contrario dei pezzi cinesi. Per quanto concerne la porcellana, negli Imari cinesi è croccante e pulita, con una vernice oleosa, di solito l'orlo della base è leggermente marrone. In quella giapponese la superficie è simile alla mussolina per via dei diversi assorbimenti della porcellana durante la prima cottura. Sulla base dei pezzi si vedono spesso le impronte di sprone dei supporti della fornace. Per quanto riguarda i disegni, in massima parte sono ripresi dalle stoffe, come nel caso della decoraizone di vimini e fiori; altri disegni sono la frutta e di fiori, tra cui spicca il crisantemo. L'esportazione della porcellana giapponese stile Imari non durò a lungo, tuttavia gli stili furono copiati moltissimo, ad esempio nelle porcellane cinesi ed europee.
bibliografiaMorena F.( 2005)p. 276, n. 231
definizionepiatto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.zza Pitti, 1
ente schedatoreS17
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Morena F.; Funzionario responsabile: Sframeli M.
anno creazione2005
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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