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bene culturale | altarolo |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00749939 - 0 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.zza Pitti, Museo degli Argenti, sala delle ambre |
datazione | sec. XVII metà; 1640 (ca) - 1660 (ca) [analisi stilistica; documentazione] |
ambito culturale | manifattura polacca(analisi stilistica) |
materia tecnica | ambra rossa / intaglio |
misure | cm, alt. 59, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | L'altarolo posa su un basamento rettangolare che possiede, nella parte anteriore, uno sportellino da chiudersi a gancio; ai lati di quest'ultimo sono due bassorilievi eburnei rappresentanti San Pietro e San Paolo. Sopra l'imbasamento vi sono due statuette in piedi a mezzo rilievo rappresentanti la Madonna e San Giovanni (quest'ultimo mancante), le quali posano su due piccole basi nella cui faccia anteriore presentano due bassorilievi in avorio, cioè le teste di profilo del Nazzareno e della Vergine. A piè della croce, incorniciato da due colonnine tortili d'avorio, vi è il bassorilievo, sempre in avorio, di Sant'Antonio da Padova col bambino Gesù; un altro bassorilievo simile, rappresentante Nostro Signore che porta la croce, si trova sul piano dell'imbasamento, sul quale si elevano, come abbiamo già detto, due colonnini d'avorio a spirale che sostengono una piccola tavola d'ambra, sulla quale sono rappresentati il Sudario e il Cristo, entrambi in avorio a mezzo rilievo.n.p. |
notizie storico-critiche | Purtroppo non è stato possibile identificarlo con nessun oggetto inventariato negli elenchi medicei, nè di Cappella, nè di Galleria. Il presente altarino è molto simile a quello bn. 92 dell'inventario del Bargello della collezione degli Argenti e ad un altro custodito allo Schloss Weissenstein, proveniente, secondo Rohde, dalla Germania nord-orientale e datato alla metà del XVII secolo. Il nostro altarino è certamente più semplice, sia nella struttura che nella decorazione, manca di quella sovrabbondanza che invece è prerogativa degli altri due esempi. Notiamo con un certo interesse che, per quanto riguarda le parti plastiche - parliamo delle statuette della Madonna e di San Giovanni - sembra che sia stato usato un modello unico e identico per tutti gli altari; le statuette assumono infatti la stessa posa e hanno gli stessi atteggiamenti e ciò fa pensare che probabilmente venivano prodotte in gran numero, forse ancora prima di realizzare l'altare, in maniera quasi seriale. Per i due altari, il n. 92 e quello del Weissenstein, è più probabile la provenienza da un grande centro di produzione quale era all'epoca Danzica - ricordiamo, ancora una volta, che ormai Konigsberg volgeva a un inesorabile declino - palesata dal disegno decorativo; notiamo soprattutto lo splendido lavoro di traforo dei cartocci ai lati dell'altare (come delle trine) e dell'abbondante uso dell'avorio. Il nostro altare non sembra invece provenire dal più importante centro polacco, è assai più certo che sia stato prodotto in qualche altro luogo a metà strada tra le due capitali dell'ambra, luogo che sentiva ancora la tradizione tedesca e prussiana ( i cartocci costituiti da volute e sagomati ancora plastici), ma che già si volgeva alla nuova moda polacca (l'uso dell'avorio e dell'ambra rossa e scura). |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Italia, Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Museo Argenti( 1968)p. 158, n. 533; Rohde A.( 1937)p. 76 |
definizione | altarolo |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza Pitti |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Grassi D.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Querci R. (2014) |
anno creazione | 2003 |
latitudine | 43.765656 |
longitudine | 11.249350 |