notizie storico-critiche | La loggia si apre su un terrazzamento realizzato, ad una quota inferiore, in corrispondenza dell'annesso a pianta centrale sul lato NO della Villa o ggi individuato come "Limonaia". Questo edificio compare già nella lunetta dipinta all'interno della Villa, che fornisce la più antica raffigurazion e della tenuta corgnesca del Colle e della sua residenza cinquecentesca. P rospiciente all'area del parco originariamente occupata dal primitivo part erre all'italiana, questa dipendenza di NO fu dapprima utilizzata come cas ino di caccia, quindi trasformata in foresteria nel corso delle sistemazio ni effettuate nella seconda metà del '700, per passare successivamente a d iverse destinazioni (cfr. Maovaz - Ranfa - Romano, 1998, p.7) Anche per l'ideazione originaria degli apparati a servizio della Villa si deve far riferimento alle modalità progettuali di Galeazzo Alessi (1512-15 72), l'architetto perugino che fu il referente privilegiato delle imprese architettoniche dei Della Corgna (v. scheda n. 00076317/ 1999): tra i cara tteri tipici dei progetti alessiani - esemplificati con grande successo ne lla produzione ligure dell'artista - rientra l'attenzione per i servizi, o rganizzati nel piano seminterrato dell'edificio residenziale o dislocati n egli annessi, che contribuì al gradimento e alla diffusione della tipologi a del "palazzo in villa" elaborata dall'Alessi coniugando elementi linguis tici della tradizione romana sangalliana con la nuova esperienza palladian a (V. Bagatti Valsecchi - Langè, 1982, pp. 381-388). Riguardo, poi, alle vicende storiche di questa importante proprietà, ricor diamo che è nel corso del XVIII secolo che il parco, originariamente limit ato al parterre all'italiana sul lato N-NE della Villa, subisce notevoli t rasformazioni in base ad un articolato progetto aggiornato al nuovo stile francese che amplificava, sulla scala del grandioso e del monumentale, l'i mpianto formale ripreso dal giardino all'italiana. Riguardo a tale progett o ci sono pervenuti 12 disegni - acquisiti dalla Soprintendenza B.a.a.a.s. dell'Umbria e recentemente pubblicati nel testo di Maovaz, Ranfa e Romano (Maovaz M., Ranfa A., Romano B., Studio preliminare sul restauro del Giar dino storico e del parco di "Villa del Colle del Cardinale", 1998, pp.11 s s.) - a firma "Capitano Adriani" e "Giuseppe Alemanni". Evidentemente ispi rati, con puntuali corrispondenze, al trattato settecentesco "La theorie e t la pratique du Jardinage" di Antoine Joseph Dezallier D'Argenville, essi forniscono indicazioni utili a ricostruire i principali interventi effett uati tra il 1729 - anno cui risale la già menzionata mappa catastale Chies a dove tali interventi non risultano ancora realizzati, mentre ben evidenz iato è il parterre cinquecentesco a NE - ed il 1795 cui datano alcuni dei progetti menzionati. Si tratta in particolare della realizzazione del giardino pensile con ninf eo sul lato S-SO della Villa, del Giardino d'Inverno su quello S-SE ad una quota superiore e dell'allestimento della maestosa emiciclica "Piazza gra nde" inserita, con fine scenografico e prospettico, altermine del viale d' accesso, oltre al rinnovamento delle zone già esistenti secondo il nuovo g usto. Dunque, a partire da questa fase, si procede ad una ridefinizione dell'are a circostante la Villa e compresa entro il quadrilatero indivuaduato ai ve rtici dai 4 annessi principali ed originari, pianificata secondo schemi ar ticolati a diversi livelli del parco e progettati per rispondere alle vari e esigenze, a partire da quella estetica di fornire prospettive allettanti e scenografiche dell'edificio e del giardino, a quella funzionale di rend ere fruibile il parco nelle diverse stagioni e di fornire apparati specifi ci per le varie attività ludiche e ricreative. Con il secolo successivo, sull'onda delle nuove istanze romantiche si diff onde gradualmente anche in Italia la nuova moda del giardino all'inglese c he solleciterà, anche riguardo alla Villa, profonde modificazioni orientat e nel senso di una riscoperta del "naturale" sul modello del parco natural istico. In realtà, il giardino romantico privilegerà il "finto naturale" c he contrappone agli artifici del parco barocco e settecentesco la finzione di un paesaggio ricreato, dotato cioè di elementi fortemente simbolici e di spunti quanto più suggestivi e pittoreschi (cfr. Vita in villa nel Sene se, 2000, pp.217 ss.). Continua in OSS. |