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bene culturale | stalli del coro, insieme |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 10 00133673 |
localizzazione | Italia, Umbria, PG, Città di Castello |
datazione | sec. XVI ; 1500 - 1590 [analisi stilistica] |
ambito culturale | bottega Italia centrale(analisi stilistica) |
materia tecnica | legno di noce/ intarsio/ scultura |
misure | alt. 162, prof. 46, lungh. 1047, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | Il coro è formato da tredici stalli divisi da paraste scanalate con capitello scolpito. le paraste posano sopra basi poco sporgenti che hanno una fascia intarsiata a greca. Basi e fasce continuano simili e posano su sedile ribaltabile a cerniera, la cui faccia è divisa in vari riquadri con formelle al centro. La base del sedile sporge creando un gradino. Le paraste dividono la spalliera in 13 specchi con storie ad intarsio rifinite a tratti di penna: sia le tavole che le cornici sono intaisiate con legni a due colori. Le scene raffigurano la Vergine e S. Francesco sono collocate in ambienti architettonici definiti prospetticamente. Nel primo specchio della parte del coro in oggetto la scena è disposta in 2 quadri: in primo piano un pellegrino annuncia alla madre di S. Francesco la nascita del figlio, in secondo piano la nascita del Santo. Nel secondo il sogno di S. Francesco a Spoleto. Anche il terzo specchio è composto da due quadri: Gesù crocifisso che parla a S.Francesco ed il Santo che fa un lascito per il restauro della chiesa di S. Damiano. Nel quarto il santo si spoglia davanti al vescovo. Nel quinto il Papa sogna che S. Francesco sostiene la chiesa cadente. Nel sesto il Santo chiede al Papa l'approvazione della Regola.( prosegue in Osservazione)NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | nessun testo consultato porta notizie storiche concernenti il coro in oggetto. La piena integrazione dell'opera con le parti murarie della cappella fa ritenere che sia stata progettata ed eseguita per la collocazione attuale. La ricerca prospettica ed i temi trattati datano l'opera nel primo Cinquecento. L'uso di due soli legni determina una schematizzazione geometrica delle forme, e costringe l'artista a ritocchi a penna per evidenziare i particolari. |
bibliografia | G.Magherini Graziani( 1897)pp. 202-203 |
definizione | stalli del coro |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | Città di Castello |
ente schedatore | S38 |
ente competente | S38 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Gnoli C.; Funzionario responsabile: Santi F.D. A. Valentino; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Buzzi L. (2006); Aggiornamento-revisione: Franchi F. (1980), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Buzzi L. (2 |
anno creazione | 1975 |
anno modifica | 1980; 2006 |