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bene culturale | altare maggiore |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 12 00248862 |
localizzazione | Italia, Lazio, RM, RomaPiazza del Campidoglio 4 |
contenitore | chiesa, Chiesa di S. Maria in Ara Coeli, Piazza del Campidoglio 4, coro |
datazione | sec. XVI ; 1561 (post) - 1565 (ante) [bibliografia] ; |
ambito culturale | ambito romano(bibliografia) |
materia tecnica | marmo bianco/ doratura/ pittura/ sculturamarmomarmo verde anticolegno/ doratura/ pittura/ scultura |
misure | alt. 650, largh. 431, prof. 350, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) |
dati analitici | Altare a blocco con paliotto e mostra a edicola su due coppie di paraste doriche con relativo frontone spezzato, poste su due piani spaziali in successione. Su quelle frontali si sovrappongono due lesene scanalate e rastremate verso il basso, con dado e capitello ionico ornati da rilievi. Su di essi poggiano due geni marmorei che sorreggono festoni di frutta dorati pendenti dall'architrave dell'edicola e si appoggiano a stemmi con arme dipinta. L'architrave dentellato è decorato con triglifi e metope scolpite con strumenti liturgici e paramenti sacri. Il frontone spezzato accoglie una tabella iscritta con fastigio a volute sormontato dal cristogramma raggiato in legno dorato, fssato su una base. Sugli spioventi sono inginocchiati angeli adoranti. All'interno dell'edicola, incorniciata da lastre di verde antico e di marmo grigio è posta la pala dipinta, inquadrata da una cornice lignea ornata di volute e affiancata (segue in ANNOTAZIONI)NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: Comune di Roma, Quantità: 2, Posizione: scudi retti dai geni, Descrizione : lettere S.P.Q.R. d'oro disposte in banda in campo rosso diaprato., |
notizie storico-critiche | L'altare venne innalzato nella seconda metà del XVI secolo, a conclusione di una ristrutturazione del coro avviata da Pio IV, e nel corso dei secoli successivi venne arricchito di vari elementi. Sulla data di realizzazione le fonti sono discordi, ma l'ipotesi più accreditata è che l'opera sia stata terminata e consacrata nel 1565 sotto Pio IV (Malstrom, 1973), data avvalorata da un documento del 1563, nel quale il Comune concede ai frati, che ne avevano fatto richiesta, l'uso di certi marmi in suo possesso, per l'erezione del nuovo altare, che doveva accogliere la venerata immagine della Madonna. Da questo si deduce che il Comune concorse nelle spese, come era consueto per l'Ara Coeli e come testimoniano gli stemmi, anche se l'opera venne probabilmente promossa dal pontefice. La data coincide anche con la rimozione dall'altare della "Madonna di Foligno" di Raffaello, in sostituzione della quale venne prelevata la venerata icona che era ancora posta sull'antico altare altomedievale della chiesa, poi denominato altare di Sant'Elena, accompagnata dai due plutei medievali intarsiati (cfr. Brancia di Apricena, 2000, con documenti, fonti e bibliografia precedente). Seguendo la descrizone che ne fa Casimiro da Roma (1736) la struttura originale dell'altare doveva comprendere: una mensa su sostegni, che è rimasta inglobata all'interno dell'altare col paliotto settecentesco (Carta/ Russo, 1988), la mostra a edicola ornata dai geni reggifestoni e forse la cornice in marmi pregiati della pala e dei plutei medievali. Le aggiunte che sono state datate dalla storiografia sono il gradino d'altare settecentesco e gli angeli adoranti del fastigio, della fine del seicento. Ad essi va unito forse il cherubino ad ali spiegate, posto fra la pala e i plutei, che mostra stile seicentesco, ed il fastigio con l'emblema bernardiniano e l'iscrizione, che male si colloca nel XVI secolo e per analogie formali va forse considerato coevo al recinto ligneo del coro e agli angeli adoranti; più problematica è la collocazione cronologica della cornice lignea dell'icona, che sembra preesistere all'inserimento degli angeli oranti ai suoi lati. Recentemente sono stati pubblicati alcuni documenti riguardo alla committenza di Giuseppe Fonseca da Evora nella chiesa dell'Ara Coeli, dai quali risulta un progetto di ricostruzione dell'altare collocabile fra 1723 e 1725, illustrato da un disegno conservato alla Biblioteca Albertina di Vienna. Il progetto è stato considerato attuato e corrispondente nelle linee complessive alla struttura odierna (Brancia di Apricena, 2000). Sul disegno compare ben individuabile il recinto del coro con le statue di fra' Vincenzo da Bassiano e l'edicola dell'altare sormontata dal cristogramma raggiato, priva però degli inserti scultorei. |
committenza | Comune di Roma (1563) |
bibliografia | Brancia di Apricena M.( 2000)pp.179, 189, 261.; Carta M./ Russo L.( 1988)pp. 158-161 |
definizione | altare maggiore |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | Piazza del Campidoglio 4 |
ente schedatore | S50 |
ente competente | S50 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Marti L.; Funzionario responsabile: Tempesta C.; Trascrizione per informatizzazione: Sprega S. (2005); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ LUGLI A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1987 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 41.893447 |
longitudine | 12.482627 |