notizie storico-critiche | La cronologia dell'intero complesso, di sostanziale unità stilistica, circoscritta entro il 1533 ed il 1541, è stata presupposta in base ai dati forniti da due iscrizioni: l'una sul pilastro su cui poggiano le semicolonne con i semicapitelli WS1 e WS8, reca la data 1533; l'altro, sul capitello WN4, reca la data 1541. Resta problematico a quale preciso evento debba riferirsi, se di carattere artistico, debba riferirsi la data 1533. E' comunque assai plausibile che le tendenze di gusto più spiccatamente plastico, espresse dai semicapitelli del pilastro "1533" siano appunto da collocarsi intorno a quel momento, tanto più per il fatto che esse sono manifestate più ampiamente nell'altro chiostro la cui decorazione, anche per i caratteri architettonici -ad es. le cordonature sulle arcate- di più antica apparenza è da presumersi in immediata precedenza rispetto a quelle del chiostro occidentale. Col 1541 e -se oltre, non di troppo- dovette presumibilmente concludersi l'attività decorativa dei capitelli: a tale precisa data si è esattamente riferito il solo capitello che la porta iscritta, mentre a quell'anno circa sono stati riferiti gli altri, contigui per posizione, per stile e per tipologia, sul lato e sull'adiacente sud. La letteratura precedente, limitata ai due interventi del Guarini e del Lipparini, non ha vagliato i problemi cronologici in dettaglio; anzi, per l'ingannevole apparenza "medievale" che molti capitelli hanno, li ha creduti di quei tempi: se l'asserto del Guarini non è del tutto chiaro in merito, il Lipparini li riferisce esplicitamente all'XI-XII secolo. Quanto all'ambiente culturale, il complesso è perfettamente coerente con le altre campagne decorative svolte a partire dal tardo '400 per oltre un secolo nella vicina Matera, a Gravina, a Mola di Bari. Il riferimento "pugliese" intende chiaramente indicare la regione non nella sua odierna configurazione amministrativa, ma nel più ampio senso storico. |