dati analitici | Riduzione ordito 8 cm.; riduzione trame 11 cm. Bordura ad imitazione di cornice lignea, sagomata: in basso, agli angoli, due prigionieri, uno seminudo, l'altro vestito; quest'ultimo regge uno scudo; dietro di essi vessillo, alabarda, faretre con frecce; in alto due putti che sorreggono con la destra un festone di fiori e frutti, con la sinistra un medaglione con l'effigie in monocromo di un uomo. Nella scena centrale, a sinistra, Alessandro a cavallo con cimiero e armatura nell'atto di parlare con due uomini recanti vasi colmi d'acqua. Colori prevalenti: beige, giallo, azzurro, verde, rosso. Fodera originale intera, cucita a losanghe. Sospensione: nel lato alto, cordicella; tracce di anelli nel lato inferiore.Personaggi: Alessandro Magno. Figure: uomini; soldati. Animali: cavallo. Oggetti: vasi. Armi: elmo; spada. Piante: alberi.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: marchio, Qualificazione: civile, Identificazione: Regia Manifattura di Torino, Posizione: in basso, al centro, nella bordura, Descrizione : lettere T ai lati di uno scudo rosso crociato in bianco, |
notizie storico-critiche | Il primo pagamento relativo alle Storie di Alessandro è del 1732 al pittore Giovanni Francesco Fariano, per aver dipinto "festoni, ghirlande, cascate di fiori e quadro rappresentante Alessandro" (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1732, vol. 2, p. 163). Nel 1737 il pittore Ignazio Nipote è pagato L. 180 per la copia del quadro rappresentante "Alessandro che rifiuta l'acqua", cioè per il cartone tratto dal bozzetto del Beaumont (?) (Schede Vesme, vol. 3, 1968, p. 738). Fino al 1769 non sono registrati altri pagamenti relativi alla serie, se si escludono quelli aNepote del 1737 e quelli a Matteo Franceschini del 1738, a Matteo Boys del 1739, troppo generici per essere riferiti con certezza alle storie di Alessandro (m. Viale Ferrero, 1963, pp. 9-10). Nel 1769 due compensi (L. 220 e L. 80) riguardano Felice Cernetti per due quadri di modello per la tessitura di panni per le Storie di Alessandro (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, pp. 55, 77; t. 2, v. 45, p. 341). Il pittore Francesco Antoniani riceve nello stesso anno L. 30 per aver dipinto alcune ghirlande di fiori nel quadro di modello all'arazzo in aggiunta alla serie di Alessandro, destinata all'anticamera dei Paggi d'onore di S. M. nell'appartamento della fu Regina (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, p. 77; Schede Vesme, vol. 1; 1963, p. 36). Sempre nel 1769 si registra un pagamento generico per fornitura di seta e cordonetto per le Storie di Alessandro ed uno più specifico per filagli d'oro e d'argento impiegati in due pezzi della medesima serie (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, p. 77; t. 2, v. 45, p. 340). Nel 1770 sono anotate altre spese per il filaggio d'oro impiegato nella "costruzione delle cornici, medaglie, rabeschi ed altri ornamenti dorati di pezzi della Storia di Alessandro; analoghi pagamenti si susseguono fino al 1774, con l'indicazione specifica, in alcuni di essi, della tessitura in corso di un pezo grande in aggiunta alla serie (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1770, t. 2, v. 48, p. 288; 1773, t. 1, v. 56, p. 129; BRT. , Registri Recapiti, 1770, t. 4, p. 1720; 1771, t. 5, p. 202; 1772, t. 11, p. 1242; 1772, t. 11, p. 1238; 1773, t. 14, p. 924; 1774, t. 17, pp. 34, 246, 503). Negli anni 1774-1775 viene fornita della seta per l'orditura per "alzamento e slargamento" dei nove arazzi con Storie di Alessandro che devono servire nella camera dei Paggi nell'appartamento della Regina; gli stessi vengono "rimessi in colore", "rappezzati" con uso di colori e "droghe e colori vari (carminio, azzurro, pastello, lacca, indaco) (BRT. , Registri Recapiti, 1774, t. 18, p. 651; t. 19, p. 1066; 1775, t. 22, p. 504; AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1775, t. 1, v. 62, p. 145). Sempre nel 1775 il pittore Carlo Bianchi è pagato L. 97, 8 per4 la pittura "d'architettura e ornamenti" per un quadro di modello per le storie di Alessandro (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1775, t. 1, v. 62, p. 166). Infine nel 1793 il pittore Benedetto Pecheux riceve ben L. 100 per un quadro di straordinaria grandezza rappresentante Alessandro il Grande al padiglione della moglie di Dario, modello per l'arazzo tesuto poi solo nel 1825. (AST, Sez. Riunite, Registri Recapiti, 1793, t. 3, v. 75, p. 815; Mastriu Categorici, 1793, t. 1, v. 95). Nell'elenco dei lavori eseguiti in Torino tra il 1737 e il 1754 dall'arazziere Antonio Dini (AST, Sez. Riunite, Azienda Real Casa, cassa 294, registro O, trascritta in Schede Vesme, 1963, vol. 1, pp. 107-108) è ricordato anche "un pezzo di tappezzeria sovrafina del'istoria d'Alessandro Magno, tessuto di seta e lana con oro. . di peso libre 20:3" (cfr.anche, Viale Ferrero M., Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, pp. 124-131; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese", Torino 1963, pp. 9-10, tav. 1). |