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bene culturale | scultura, elemento d'insieme |
soggetto | ALLEGORIA DELLA PUREZZA |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00065183 |
localizzazione | Italia, Toscana, LU, Luccavia Vittorio Emanuele II |
contenitore | chiesa, conventuale, Chiesa di S. Caterina, via Vittorio Emanuele II, a destra dell'altare maggiore |
datazione | sec. XVIII ; 1738 (ca) - 1741 (ca) [analisi stilistica; bibliografia] |
autore | Cybei Giovanni Antonio (1706/ 1784), |
materia tecnica | marmo di Carrara/ scultura |
misure | cm, alt. 140, largh. 90, prof. 70, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Lucca |
dati analitici | Scultura a tutto tondo raffigurante una figura femminile seduta, con ampio manto fluente, porta nella mano destra un mazzo di gigli e con la mano sinistra accarezza una colomba.Allegorie-simboli: Purezza. Abbigliamento: veste; velo; sandali. Vegetali: gigli. Animali: colomba. |
notizie storico-critiche | L'attribuzione al Lazzoni si è tradizionalmente assestata sulla base della guidistica locale di inizio Novecento, pure se talvolta veniva avanzato anche il nome del Cybei, ma il fatto che padre Gabriele Gramatica nella seconda edizione della sua Guida Sacra di Lucca, uscita nel 1741 quando la chiesa era quasi completamente terminata, faccia il nome del Cybei come autore delle due statue dell'altare, spinge risolutamente verso il suo nome. Del resto anche gli estremi cronologici di Giovanni Lazzoni, che è attivo fino alla fine del Seicento, contraddicono una sua possibile paternità perché la chiesa, su progetto di Francesco Pini, viene riedificata dalle fondamenta a partire dal 1738 e mostra evidente il risultato di un unico progetto architettonico e decorativo. Come l'altra statua collocata sull'altra mensola dell' altare, appartiene a una fase ancora giovanile della produzione del Cybei, che è probabilmente a lavorare a Lucca all'ombra del maestro Giovanni Baratta. All'altare era originariamente conservata l'Estasi di S. Caterina di Pompeo Batoni (ora al Museo Nazionale di Palazzo Mansi), poi sostituita da una Madonna col Bambino e S. Antonio di Giuseppe Bertini. I recenti lavori di restauro hanno consentito di leggere la data 1743 in luogo del 1748 nell'iscrizione della controfacciata e ciò consentirebbe di anticipare la data di conclusione della costruzione della chiesa rispetto a quanto trasmesso dalla guidistica locale, in accordo con la data 1743 rinvenuta a lato dell'altare maggiore. Sia la chiesa che il convento furono oggetto delle soppressioni napoleoniche del Governo Baciocchi nel 1806 a seguito delle quali il convento, divenuto di proprietà pubblica, fu destinato a caserma, le suore furono spostate al convento dell'Angelo e non fecero più ritorno a Santa Caterina. Sotto i Borboni, nel 1818, gli ambienti del convento furono destinati all'Ospizio degli Invalidi, una sezione dell'ente Ospedali e Ospizi di Lucca, e la chiesa fungeva da cappella. La proprietà degli ambienti conventuali e della chiesa è rimasta a Ospedali e Ospizi per passare poi in anni recenti al Comune di Lucca. La chiesa è conosciuta come “Chiesa delle Sigaraie” perchè le donne che preparavano a mano i celebri sigari “toscani” avevano l’abitudine di recarvisi a pregare prima di andare alla Manifattura Tabacchi, situata di fronte. |
altre attribuzioni | Lazzoni Giovanni |
bibliografia | Grammatica G.( 1741)p. 150; Barsotti G.( 1923)p. 326; Belli Barsali I.( 1988)p. 121; AA.VV.( 2011)pp. 223, 225 |
definizione | scultura |
regione | Toscana |
provincia | Lucca |
comune | Lucca |
indirizzo | via Vittorio Emanuele II |
ente schedatore | S122 |
ente competente | S122 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Ghilarducci G.; Funzionario responsabile: Caleca A.; Trascrizione per informatizzazione: Guarraccino M. (1999); Aggiornamento-revisione: Guarraccino M. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Giusti P. (2000), Referente |
anno creazione | 1977 |
anno modifica | 1999; 2000; 2006; 2012 |
latitudine | 43.842136 |
longitudine | 10.499104 |