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Opera d'arte allegoria della Vittoria come aquila di Fagiuoli Ettore (1884/ 1961), Girelli Angelo (notizie prima metà sec. XX), Ditta Cervini (notizie prima metà sec. XX), Motta Romolo (notizie prima metà sec. XX), a Bussolengo

L'opera d'arte allegoria della Vittoria come aquila di Fagiuoli Ettore (1884/ 1961), Girelli Angelo (notizie prima metà sec. XX), Ditta Cervini (notizie prima metà sec. XX), Motta Romolo (notizie prima metà sec. XX), - codice 05 00405699 di Fagiuoli Ettore (1884/ 1961), Girelli Angelo (notizie prima metà sec. XX), Ditta Cervini (notizie prima metà sec. XX), Motta Romolo (notizie prima metà sec. XX), si trova nel comune di Bussolengo nella provincia di Verona sita in parco, piazza della Vittoria, piazza della Vittoria, al centro
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalemonumento ai caduti, a fontana, opera isolata, monumento ai caduti della prima guerra mondiale
soggettoallegoria della Vittoria come aquila
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00405699
localizzazioneITALIA, Veneto, VR, Bussolengo, BUSSOLENGOpiazza della Vittoria
contenitoreparco, piazza della Vittoria, piazza della Vittoria, al centro
datazionesec. XX prima metà; 1924 - 1930 [bibliografia]
autoreFagiuoli Ettore (1884/ 1961), Girelli Angelo (notizie prima metà sec. XX), Ditta Cervini (notizie prima metà sec. XX), Motta Romolo (notizie prima metà sec. XX),
materia tecnicabronzomarmo nembropietra
misurem, alt. 17, largh. 9,66, prof. 9,66,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Bussolengo
dati analiticiIl monumento si colloca entro un’area di rispetto delimitata da 32 piloncini marmorei che sostengono catene di ferro; 4 bombarde austriache sono poste davanti agli angoli del recinto. Una monumentale struttura piramidale a quattro lati, in blocchi di pietra, è abbracciata da una vasca dal basso parapetto a profilo mistilineo realizzato in blocchi di nembro di Sant’Ambrogio di Valpolicella. La parte inferiore della struttura centrale ha l’aspetto di un gigantesco sostegno, su ciascun lato del quale si apre un grande foro passante; dal centro di questa cavità zampillavano cinque getti l’acqua. Su ogni angolo, a terra, poggia la sua coda un delfino in nembro, che spruzzava l’acqua dal muso rivolto verso l’esterno, mentre in alto, a circa 5 m di altezza, si trovano altrettante aquile in bronzo con le ali semiaperte in procinto di spiccare il volo. Immediatamente al di sopra dell’apertura posta sul lato meridionale campeggia un grande stemma del Comune di Bussolengo, delimitato in alto da una testa di leone con una corona turrita e in basso da un mascherone. Da questo basamento si innalza una struttura ad obelisco, che sorregge alla sommità la stella bronzea a cinque punte, e accoglie sul lato frontale la tabella in nembro con l’iscrizione dedicatoria.ANIMALI: AQUILE. ALLEGORIE-SIMBOLI: VITTORIA; PATRIA. CORPI CELESTI: STELLA.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: stemma del Comune di Bussolengo, Quantità: 1, Posizione: sul plinto di appoggio dell'obelisco, sopra l'apertura della grotta, faccia frontale, Descrizione : Scudo italiano, troncato, caricato nel campo superiore da un'aquila e in quello inferiore da un albero (bosso). La parte superiore dell'insegna regge un corona turrita.,
notizie storico-criticheGià nel 1919 era nata l’idea di erigere un monumento ai Caduti della grande guerra, per cui, nella seduta del consiglio comunale del 18 agosto, fu nominata la commissione che avrebbe dovuto raccogliere le offerte per la sua costruzione; tuttavia, il lavoro della commissione si rivelò inadeguato, sicché nel 1921 si procedette alla nomina di un nuovo presidente e un nuovo segretario nelle persone di Achille Motta e Bottura Giuseppe, entrambi ex-combattenti e decorati al valore (Pennacchioni, Racasi 2003, p. 383). Nel dicembre del 1923 fu indetto il bando di concorso per il progetto del monumento, vinto dall’architetto Ettore Fagiuoli, il cui bozzetto è contrassegnato dal motto “Gradatim ascenditur ad alta” (“L’Arena”, 5-11-1930; Pennacchioni, Racasi 2003, p. 384). Nel 1924 il sindaco comunicò che il monumento sarebbe stato sistemato nella Piazzola entro il mese di ottobre, ma anche il nuovo comitato stentava a decollare e il 16 novembre 1926 lo stesso Ettore Avesani, in veste di podestà, dichiarava decaduto il comitato, dando ad Achille Motta, commissario straordinario del fascio, il compito di ricostituirlo; quattro mesi dopo il podestà, visto che non erano stati compiuti ulteriori passi avanti, si fece consegnare tutti i documenti relativi al progetto e alla situazione finanziaria, riservando al Comune tutti gli ulteriori atti per il compimento dell’opera (Pennacchioni, Racasi 2003, p. 384). Il monumento, iniziato il 6 maggio 1925 (“L’Arena”, 5-11-1930; Franzosi 1960, p. 78), fu inaugurato il 4 novembre 1930 (“L’Arena”, 9-11-1930; Pennacchioni, Racasi 2003, p. 385). Venne costruito dalla ditta Roncari-Rodella-Mastella e fratelli Bergamini sotto la direzione dell’ing. Romolo Motta. I delfini e le aquile furono realizzati dallo scultore Angelo Girelli. La fusione delle aquile in bronzo è opera della ditta Cervini di Verona. Le quattro bombarde austriache furono concesse dal Ministero della Guerra (“L’Arena”, 5-11-1930 e 9-11-1930; Pennacchioni, Racasi 2003, pp. 384, 385). Di notte la fontana era illuminata da lampade colorate nascoste sotto la volta, che illuminavano i cinque zampilli sorgenti dalla cavità; un zampillo sgorgava pure dalla sommità della guglia, dando poi origine a uno stillicidio continuo lungo tutta la scogliera (“L’Arena”, 5-11-1930; Nel XII anniversario 1930, p. 13). Le fonti descrivono la presenza, alla base della fontana, di due gradini costituiti da profili di pietra e calcestruzzo (“L’Arena”, 5-11-1939; Franzosi 1960, pp. 78-79), oggi non visibili, forse interrati. Le targhe bronzee con il proclama del re all’inizio del conflitto e il bollettino della vittoria, assieme ai due grossi proiettili di cannoni austriaci, che oggi delimitano il cippo con il nome dei caduti delle due guerre, posto a sud del monumento a obelisco, facevano parte della balaustrata del piazzale della Vittoria verso l’Adige (“L’Arena”, 5-11-1930). Sotto la direzione dell’ing. Luigi Marconi fu realizzato il parco della rimembranza, con 85 piante di ligustro e sofore che formavano giardini e viali; a lato di ciascuna pianta una targa in bronzo recava inciso il nome del soldato caduto (“L’Arena”, 5-11-1930; Pennacchioni, Racasi 2003, p. 385). Sono edite alcune foto del monumento ai Caduti in costruzione e nel giorno dell’inaugurazione (Pennacchioni, Racasi 2003, pp. 384, 385). Nel XII anniversario 1930 = Nel XII anniversario della Vittoria Bussolengo inaugura il suo monumento ai Caduti, Verona 1930. Franzosi 1960 = M. Franzosi, Bussolengo, Verona 1960. Pennacchioni, Racasi 2003 = A. Pennacchioni, A.M. Racasi, Le opere pubbliche del primo Novecento, in Bussolengo. Immagini di storia, a cura di F. Montresor, Bussolengo 2003, pp. 375-398. Trevisan 2005 = G. Trevisan, Memorie della Grande Guerra. I monumenti ai Caduti di Verona e provincia, Sommacampagna 2005.
georeferenziazionelocalizzazione fisica: x: 10.847463979; y: 45.475759153; metodo di georeferenziazione: punto esatto; tecnica di georeferenziazione: rilievo da foto aerea senza sopralluogo; base di riferimento: ICCD1004366_OI.ORTOI; 6-6-2014; (1609302) -ORTOFOTO 2006- (ht
definizionemonumento ai caduti, a fontana
denominazionemonumento ai caduti della prima guerra mondiale
regioneVeneto
provinciaVerona
comuneBussolengo
localitaBUSSOLENGO
indirizzopiazza della Vittoria
ente schedatoreS118
ente competenteS118
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Musetti, Silvia; Funzionario responsabile: Rigoni, Chiara
anno creazione2014
latitudine45.475759
longitudine10.847464

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