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Opera d'arte allegoria della Vittoria come aquila di Società Anonima Costruzioni (notizie 1936-1939), a Piacenza

L'opera d'arte allegoria della Vittoria come aquila di Società Anonima Costruzioni (notizie 1936-1939), - codice 08 00577563 di Società Anonima Costruzioni (notizie 1936-1939), si trova nel comune di Piacenza, capoluogo dell'omonima provincia sita in cappella, Famedio dei Caduti, Cimitero comunale di Piacenza, Via Caorsana, secondo campo
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bene culturalemonumento ai caduti, Monumento ai caduti della prima guerra mondiale
soggettoallegoria della Vittoria come aquila
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00577563
localizzazioneITALIA, Emilia-Romagna, PC, Piacenza, PIACENZAVia Caorsana
contenitorecappella, Famedio dei Caduti, Cimitero comunale di Piacenza, Via Caorsana, secondo campo
datazionesec. XX ; 1936 - 1939 [bibliografia]
autoreSocietà Anonima Costruzioni (notizie 1936-1939),
materia tecnicamattoneintonaco/ pitturabronzo/ fusione
misurem
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Piacenza
dati analiticiLa cappella ai caduti sorge al fondo del secondo campo del cimitero cittadino. Preceduta da un portico a sei colonne con timpano, ha un tiburio ottagonale con cupola anch'essa ottagona e croce in sommità. L'architrave del portico reca la scritta dedicatoria ai caduti; sotto al portico sono affisse più lapidi e un'aquila è collocata sopra la porta d'ingresso. L'interno è composto dalla cappella centrale, con altare e dalle ali laterali che ospitano il vero e proprio ossario.ALLEGORIE-SIMBOLI: VITTORIA/AQUILA
notizie storico-criticheDurante gli anni del conflitto e nel periodo immediatamente successivo i caduti del Comune di Piacenza, deceduti in guerra o per le sue conseguenze, venivano sepolti nel cimitero urbano, all’interno del secondo campo, in tombe singole. Fin dal termine del conflitto, ogni anno, in occasione della commemorazione dei defunti si tenevano cerimonie ufficiali alla presenza delle autorità cittadine, delle associazioni combattentistiche, dei reduci e della cittadinanza. Nel 1930 il Comune di Piacenza decise di riservare un’area del cimitero principale della città per il collocamento decoroso e definitivo delle salme dei caduti in guerra. L’area venne identificata un anno dopo: “Il Comune intenderebbe destinare l’Ara crematoria del cimitero suburbano per la conservazione delle cassette contenenti i resti mortali delle salme dei gloriosi caduti in guerra, trasformando la detta Ara in Famedio dei caduti”. Il luogo individuato versava in pessime condizioni e il forno non era più attivo; il presidente e i soci della Società per la Cremazione si dichiararono favorevoli a cedere l’edificio al comune in cambio di una cappella. Il 27 luglio 1931 il servizio demografico e di stato civile del Comune di Piacenza inviò al Podestà l’elenco dei caduti inumati nel cimitero stesso: se ne contarono 1536. Alcune famiglie chiesero il ritorno del figlio o del parente nel paese d’origine, altri furono dislocati per motivi diversi e le salme da spostare risultarono alla fine 1342. Nel 1934 la Giunta Municipale approvò il progetto tecnico e il preventivo di spesa per i lavori di trasformazione dell’Ara crematoria; vincitrice dell’appalto fu la Società Anonima Costruzioni che però firmò il contratto solo nel 1936. La spesa prevista fu aumentata con una successiva delibera del 1938: si coprivano così anche i costi delle pietre e dei marmi di copertura e del pavimento; l’intera spesa fu sostenuta dal Comune senza alcun concorso statale. La decorazione pittorica della cappella fu affidata alla supervisione del pittore Luciano Ricchetti. Il 10 febbraio 1939 l’ingegner Amilcare Fornero fu nominato collaudatore dei lavori che terminarono ufficialmente alla fine di giugno di quello stesso anno. (Bibliografia e fonti: "Libertà" 21 dicembre 1918; "Libertà" 27 dicembre 1918; “Ragazzi : Piacentini alla guerra del '15-'18”: cata-logo quaderno didattico della mostra, Piacenza Archivio di Stato 4 novembre 2011 - 20 febbraio 2012, a cura di Anna Riva, Piacenza : Archivio di Stato, 2011 , pp. 119-120; “Documenti e disegni riguardanti il Famedio dei Caduti nel cimitero di Piacenza”, Piacenza, 1934-1939; ASPc, ASCPc, Sanità pubblica, b. 119, fasc. «Sistemazione dell’ara crematoria nel cimitero suburbano a Famedio per i caduti nella Guerra Mondiale, anno 1934....»; Documenti e disegni riguardanti la sistemazione del Famedio dei Caduti nel cimitero di Piacenza, Piacenza, 1882-1931; ASPc, ASCPc, Miscellanea Ottolenghi, b. 31, fasc. 3 «1931 Area Crematoria»; "La grande guerra. Monumenti e testimonianze nelle province di Parma e Piacenza", a cura della SBSAE di Parma e Piacenza, 2013, pp.148-149).
committenzaComune di Piacenza (1936/ 1939)
georeferenziazionelocalizzazione fisica: x: 9.7239901746; y: 45.048994464; metodo di georeferenziazione: punto esatto; tecnica di georeferenziazione: rilievo da cartografia con sopralluogo; base di riferimento: ICCD1004350_CB.IGM25; 23-7-2014; (2103405) -IGM 25000- (http:/
definizionemonumento ai caduti
denominazioneMonumento ai caduti della prima guerra mondiale
regioneEmilia Romagna
provinciaPiacenza
comunePiacenza
localitaPIACENZA
indirizzoVia Caorsana
ente schedatoreS36
ente competenteS36
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Albonico, Chiara; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Quagliotti, Maria CristinaReferente scientifico: Catalucci, ValentinaCatalucci, ValentinaQuagliotti, Maria Cristina
anno creazione2014
latitudine45.048994
longitudine9.723990

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