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bene culturale | Scultura |
soggetto | allegoria delle scienze matematiche |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 17 00168682 |
localizzazione | Italia, Basilicata, PZ, MelfiVia Scesa Castello, 85025 Melfi (PZ) |
contenitore | castello, museo, Castello di Melfi, Museo Nazionale del Melfese, Via Scesa Castello, 85025 Melfi (PZ), Collezione Doria, Interno, primo piano, salone della Quadreria |
datazione | Sec. XVIII prima metà; 1700 (ca) - 1749 (ca) [analisi stilistica] |
ambito culturale | bottega Italia meridionale(analisi stilistica) |
materia tecnica | marmo bianco/ scultura |
misure | cm, alt. 84, largh. 90, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Castello di Melfi, Museo Nazionale del Melfese |
dati analitici | Il soggetto scolpito raffigura la personificazione dell'arte delle scienze matematiche, come suggerisce la presenza della squadra, attributo che la identifica. La figura ha sembianze femminili ed è scolpita a mezzo busto, con il capo ruotato di tre quarti rispetto al busto. I capelli sono raccolti in un'alta acconciatura, dalla quale è sciolta una ciocca che ricade sulla spalla sinistra. Un abbondante panneggio copre le spalle della donna, lasciandole scoperti i seni e termina con uno sbuffo di stoffa sul davanti, che si ferma sulla base della squadra. La scultura è fissata ad un trespolo in marmo di colore giallo ocra e poggia su un piedistallo in legno dorato e dipinto.Figure: allegoria delle scienze matematiche. Attributi: squadra. Panneggio. |
notizie storico-critiche | La scultura non mostra alcun dato che possa far risalire all'autore ed all'anno di esecuzione, pertanto la datazione proposta è riferibile all'analisi stilistica dell'opera. Il modo in cui è condotto il panneggio, l'eleganza della posa e la raffinatezza dei tratti scolpiti rimandano al fare scuoltoreo della prima metà del XVIII secolo, quando in tutta l'Italia meridionale si diffondono i moduli stilistici provenienti dai grandi centri. La scultura è esposta nella sala della Quadreria Doria e molto probabilmente, la sua committenza, è da riferirsi a qualche membro della famiglia principesca. A suggerire tale committenza è un dato che si legge fra i documenti che descrivono la famiglia Doria e la loro residenza a Melfi; nell'inventario dei beni del 1741, redatto in occasione del passaggio della gestione tra i governatori Ristori ed Isola, si parla di "quattro grandi cacce, due grandi di caccia, quattro mezzane di cacce, oltre a dipinti con soggetti sacri, allegorie, ritratti di principi, scene di battaglia, paesaggi e fiori". Le allegorie citate in quel documento, potrebbero essere proprio le tre sculture raffiguranti la scienza, la musica e la pittura, conservate nella residenza dei principi. Un altro dato che rimanda alla committenza nobiliare è il materiale con cui è realizzata la scultura; il marmo infatti, essendo più pregiato di altri materiali, era anche più costoso, segno che la committenza poteva permetterselo. |
definizione | Scultura |
regione | Basilicata |
provincia | Potenza |
comune | Melfi |
diocesi | MELFI-RAPOLLA-VENOSA |
indirizzo | Via Scesa Castello, 85025 Melfi (PZ) |
ente schedatore | S24 |
ente competente | S24 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: De Stefano, Vincenza; Funzionario responsabile: De Leo, Maria Giuseppa |
anno creazione | 2011 |
latitudine | 40.997752 |
longitudine | 15.653968 |