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Opera d'arte angelo che regge un festone di fiori (detto "lettorino") di Vaccà Andrea (notizie seconda metà sec. XVII/ post 1745), a Calci

L'opera d'arte angelo che regge un festone di fiori (detto "lettorino") di Vaccà Andrea (notizie seconda metà sec. XVII/ post 1745), - codice 09 00056348 di Vaccà Andrea (notizie seconda metà sec. XVII/ post 1745), si trova nel comune di Calci nella provincia di Pisa sita in monastero, certosino, Certosa Monumentale, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale della Certosa di Calci, chiesa, presbiterio
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bene culturalestatua
soggettoangelo che regge un festone di fiori (detto "lettorino")
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00056348
localizzazioneItalia, Toscana, PI, CalciNR (recupero pregresso)
contenitoremonastero, certosino, Certosa Monumentale, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale della Certosa di Calci, chiesa, presbiterio
datazionesec. XVIII ; 1711 - 1711 [documentazione]
autoreVaccà Andrea (notizie seconda metà sec. XVII/ post 1745),
materia tecnicamarmo bianco di Carrara/ scultura
misurecm., alt. 190, largh. 68,
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiL'angelo è in piedi, a spalle nude, con la gamba destra flessa e poggiata in avanti con ampia e corta tunica mossa. Regge con entrambe le mani un festone di fiori su cui poggia il leggio. La base trapezoidale ha uno zoccolo di bardiglio grigio. Nel prospetto due volute inquadrano lo stemma coronato della Certosa.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheA. Manghi, La Certosa di Pisa, 1911, p. 229, narra che Andrea Vaccà ebbe dal duca di Massa l'incarico di scolpire un angelo di marmo per servizio della chiesa. La scultura era destinata per "lettorino del Vangelo". è una delle più felici esecuzioni dello scultore e architetto carrarese, che insieme al fratello Ferdinando ebbe scuola e formò allievi reputati (pp. 127 - 128). Le Memorie della Certosa ricordano che tra il convento e i duchi di Massa correvano rapporti di interesse per i medicinali somministrati dalla spezieria del convento al duca Alberico, principe di Carrara, che si era ammalato in Agnano. Tali fatti sono confermati da "Documenti e scritture diverse" 1053 - 1766. Riferisce il Manghi, che dopo la sopressione napoleonica molte opere d'arte della Certosa furono disperse. Il "lettorino", insieme ad altre opere fu affidato ai certosini che ripararono nel convento di San Torpè in Pisa.
committenzaDuca di Massa
bibliografiaManghi A.( 1911)pp. 127 - 128; Campori G.( 1873)
definizionestatua
regioneToscana
provinciaPisa
comuneCalci
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lolli Redini G.; Funzionario responsabile: Caleca A.; Trascrizione per informatizzazione: Curreli A.M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Curreli A.M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1976
anno modifica2007
latitudine42.205924
longitudine12.423642

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