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bene culturale | dipinto |
soggetto | Annunciazione |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00285724 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazza S. Maria Novella |
contenitore | chiesa, conventuale domenicana, Chiesa di S. Maria Novella, Chiesa e Convento di S. Maria Novella, piazza S. Maria Novella, controfacciata, a sinistra del portale centrale |
datazione | sec. XVII ; 1602 - 1603 [bibliografia] |
autore | Santi di Tito (1536/ 1603), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 400, largh. 252, |
condizione giuridica | proprietà Stato, possesso perpetuo Comune di Firenze |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; san Gabriele arcangelo. Figure: angeli. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Attributi: (san Gabriele arcangelo) gigli. Architetture: pavimento; balaustra; pilastro con capitello; archi. Paesaggi: alberi; montagne. Oggetti: tenda; panchetto; cestino; forbici; panno;tavolo; libro. Vegetali: fiori. Simboli: (Spirito Santo) colomba. Fenomeni divini: raggi divini. Simboli mariani: turibolo; fiamma; corona di stelle; libro. |
notizie storico-critiche | In seguito alle nuove esigenze liturgiche e agli indirizzi sull'uso delle immagini sacre definiti dal Concilio di Trento nel 1563, la basilica di S. Maria Novella fu rinnovata per volere di Cosimo I dal Vasari, sia nella parte architettonica (cfr. scheda 09/00285771), che nell'apparato dei dipinti d'altare. La serie di pale per gli altari della navata fu eseguita dal Vasari e dalla sua scuola a partire dal 1570, in concomitanza con le pale di S. Croce. Alcuni soggetti (come la "Madonna del Rosario", la "Crocifissione" secondo Anselmo o la "Visione del Cristo Risorto", tutti del Vasari) sono esplicitamente collegati alle istanze controriformistiche. Altri dipinti si legano alle dedicazioni degli altari e alle devozioni dei committenti. Il Cinelli (1677) ricorda questa tavola sull'altare della famiglia Vecchietti, dedicato alla SS. Annunziata e situato tra le due porte della controfacciata, a destra del portale centrale. L'altare nel Quattrocento era di patronato di Gaspare Da Lama; nel Cinquecento passò alla famiglia Fedini da cui lo acquistò, probabilmente poco dopo il 1567-1568, Don Fabio Arazzola Aragona, marchese di Mondragone ed intimo di Francesco I dei Medici. Nel 1575 circa il Mondragone cadde in disgrazia, ragion per cui vendette la cappella a Bernardo Vecchietti. Il dipinto di Santi di Tito non è datato, ma viene considerato dal Cinelli e dalla critica moderna come l'ultima opera del pittore, eseguita tra il 1602 ed il 1603. Il Cinelli, inoltre, sosteneva che nella figura dell'angelo annunziante Santi di Tito avesse ritratto Virgilio Carnesecchi. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
committenza | Vecchietti (Famiglia) (1602 ca.) |
bibliografia | Bocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 240; Interno chiesa( 1861)p. 1; Kirchen Florenz( 1940-1954)v. III p. 717 n. 286; Hall M. B.( 1979)pp. 94-95; Primato disegno( 1980)p. 206; Spalding J.( 1982)pp. 461-464; Seicento fiorentino( 1986)v. III p. 163; Pittu |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazza S. Maria Novella |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S128 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Pellegrini L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2000), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Torricini L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso |
anno creazione | 1988 |
anno modifica | 2000; 2006 |
latitudine | 43.773982 |
longitudine | 11.249894 |