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Opera d'arte apparizione della Madonna a Santo Girolamo con Santo Benedetto a Firenze

L'opera d'arte apparizione della Madonna a Santo Girolamo con Santo Benedetto - codice 09 00037639 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoapparizione della Madonna a Santo Girolamo con Santo Benedetto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00037639
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43
contenitoremonastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
datazionesecc. XVI/ XVII fine/inizio; 1590 - 1610 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito emiliano, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm., alt. 155, largh. 117,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Figure: angioletti; cherubini; diavoletti. Fenomeni metereologici: nuvole. Personaggi: Madonna; Gesù bambino; san Girolamo; san Benedetto. Abbigliamento religioso: saio. Oggetti: corde; bastone vescovile; libro. Vegetali: ramo di palma. Paesaggi. Simboli della passione: chiodi; corda; corona di spine; lancia.
notizie storico-critichePur non avendovi trovato un preciso ed unico riferimento, ritengo che il dipinto, di curiosa iconografia (non riesco per esempio a capire chi siano e che cosa stiano facendo le figurette poste sotto le nubi sulle quali è assisa Maria), debba essere attribuito a un pittore emiliano del tardo Cinquecento-inizio Seicento. Proprio il fatto che il dipinto ricordi più di un pittore di quell'area geografica, fa presumere che l'artista che ne fu autore abbia frequentato quella "scuola pittorica" desumendo elementi ora da un maestro, ora da un altro: da Prospero Fontana al Sabatini, da Sammachini a Bartolomeo Passerotti. Echi della cultura manierista emiliana sopravvivono in questa tela pur subendo un accomodamento compositivo e stilistico e iconografico che risente del bisogno di chiarezza e facilità narrativa espresso dalle decisioni del Concilio di Trento in merito alle opere d'arte. Alla cultura manierista emiliana rimanda soprattutto quell'espressività caricata che fin dal tempo di Amico Aspertini permea le falangi "anticlassiche" dell'arte emiliana e che trovò in genere nel nord Italia una vasta accoglienza. Fra i molti possibili, Bartolomeo Passerotti (1525-1592) sembra l'artista più vicino all'anonimo autore di questa "Visione di san Girolamo", soprattutto, per la rigidità dei visi e per l'espressione che li anima e anche in considerazione della maggiore semplicità compositiva e del devozionalismo controriformato che percorre le sue opere dagli anni ottanta in avanti. Si tratta probabilmente di un artista che parte dall'ultima fase del Passerotti e ne interpreta e varia la maniera alla luce del nuovo spirito religioso, artistico e devozionale seicentesco.
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia di S. Salvi, 43
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Acordon A. (1994), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1974
anno modifica1994; 2006
latitudine43.803968
longitudine11.275909

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