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Opera d'arte architetture di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), a Torino

L'opera d'arte architetture di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), - codice 01 00200796 - 3 di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 61, Gabinetto attiguo alla camera II degli Archivi, parete est, porta
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, elemento d'insieme
soggettoarchitetture
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00200796 - 3
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 61, Gabinetto attiguo alla camera II degli Archivi, parete est, porta
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1739 - 1740 [bibliografia; documentazione]
autoreGambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 43, largh. 73,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto di porta.Architetture.
notizie storico-criticheIl dipinto qui esaminato, inserito nella parte inferiore della porta, ritrae una fontana monumentale tra rovine di architetture classiche, attorno alle quali vive una piccola folla di uomini, donne e bambini del popolo. Sullo sfondo una collina si staglia nella parte centrale, lasciando ampio margine al cielo ravvivato da nuvole ed uccelli in volo. Le pitture di Gambone ritraggono rovine architettoniche con un taglio fortemente scenografico, disposte in primo piano prevalentemente ad angolo con sullo sfondo una veduta dai contorni sfumati. L'impostazione degli elementi architettonici, del paesaggio fantastico di sfondo e delle figurine che li popolano sono derivati da esempi celebri di Marco Ricci, Giovanni Paolo Pannini, Andrea Locatelli e Francesco Guardi. Il gusto per le finzioni scenografiche di architetture, classiche in un primo tempo e neogotiche poi, si diffuse rapidamente a corte e presso le famiglie nobiliari piemontesi, con esiti anche molto differenti nel corso del Settecento; per un'analisi specifica di tale genere pittorico si rimanda alla tesi di laurea di Valentina Assandria "La pittura di rovine nel secolo XVIII in Piemonte ", relatore Andreina Griseri anno accademico 1988-89.
bibliografiaRovere C.( 1995)p. 175; Viale V.( 1963)v. II, p. 42 di Griseri A.; Viale V.( 1963)v. III, p. 7 di Tardito Amerio R.; Mallè L.( 1968)pp. 272-274; 471; Pinto S.( 1987)p. 21 di Mossetti C.; Cifani A./ Monetti F.( 1993)v. I pp. 157; 189 n. 318; v. II pp. 549
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2000
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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