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bene culturale | icona |
soggetto | ascensione di Cristo |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00654257 |
localizzazione | Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60 |
contenitore | monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia |
datazione | sec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito moscovita(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | cm, alt. 11,5, largh. 8,5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | . Tavola intera, senza listelli e senza incavo. Non si rileva la presenzadi tela preparatoria. Levkas.Soggetti sacri: Ascensione di Cristo. Personaggi: Madonna; Cristo; sanGiovanni; san Pietro Figure: angeli. Simboli: (ascensione) mandorla. |
notizie storico-critiche | L'Ascensione del Signore è una delle dodici feste, e viene celebrata dallachiesa al quarantesimo giorno dopo la Pasqua. Fu istituita nel IV secolo aricordo dell'ascensione al cielo di Cristo, con il suo corpo materiale,che avvenne sul monte Eleon, vicino a Gerusalemme, in presenza degli apostoli. Fonti storiche sono i Vangeli di Marco (XVI, 19) e di Luca (XXIV, 50-52), e gli Atti degli Apostoli (I, 9-12). Nei testi è detto che prima dell'ascensione Cristo benedisse i discepoli e li esortò ad attendere il battesimo nello Spirito Santo. Due angeli apparsi agli apostoli annunciaronoil futuro ritorno di Cristo sulla terra "a suo tempo" per giudicare l'universo. Nella tradizione ortodossa la festa dell'Ascensione viene interpretata come avvenimento che completa la salvazione del mondo e che conferma l'autorità della Chiesa apostolica sulla terra. L'iconografia di questo temasi è venuta a formare nell'arte bizantina dei secoli V e VI e per moltisecoli è rimasta molto più stabile rispetto alla raffigurazione delle altre dodici feste. Possono variare i dettagli, ma la composizione nel complesso praticamente non cambia. La presenza della Madre di Dio sulla scena dell'Ascensione, non viene citata nelle narrazioni evangeliche, ma è basata sui testi liturgici della festa. Tra i discepoli del Salvatore viene raffigurato l'apostolo Paolo, anche se non fu testimone di questo avvenimento dato che credette e ricevette il battesimo molto dopo l'Ascensione. Infatti importante nell'iconografia dell'Ascensione non è una veridica raffigurazione di un fatto della storia evangelica, ma la resa del suo significatosimbolico, mistero fondamentale della chiesa terrestre. Nelle icone dell'Ascensione, la Madre di Dio, spesso denominata nei testi liturgici "tempiodel Dio vivo", personifica la chiesa che prega Cristo. Giustamente la suafigura, che si trova al centro della composizione, è statica, a differenza degli altri personaggi. Si distingue anche dagli angeli in vesti chiareche le stanno ai lati. I discepoli di Cristo appaiono come "riunione di fedeli", come la prima chiesa apostolica. Per l'opera in esame è stata adottata una variante semplificata dell'iconografia del soggetto. Sono statiraffigurati solo due dei dodici apostoli; il Cristo nella mandorla è raffigurato a mezza figura anziché a figura intera. Tra le particolarità iconografiche, da notare il gesto del Salvatore, che benedice con ambedue la mani in qualità di sommo sacerdote della chiesa da lui fondata. Attribuzione. Il soggetto dell'opera in esame è stato erroneamente indicato da L.Marcucci come Discesa dello Spirito Santo. Seguendo l'opinione di Bettini, la studiosa ha riferito l'icona alla scuola Stroganov del XVII secolo e ha trovato una serie di precise analogie di stile con opere della collezione della Galleria dell'Accademia, quali la Resurrezione e discesa agli inferi (inv.1890/9310), Natività della Madre di Dio (inv 1890/9312) e Incoronazione della Madre di Dio (inv 1890/9319. Il gruppo di opere, al quale, come correttamente osserva L. Marcucci, si riferisce per le caratteristiche artistiche l'icona in esame, è da ritenere di epoca più tarda: del secondo quarto del XVIII secolo. L'affinità tra le opere di questo gruppo è dovuto all'analogia dei principi adottati per la semplificazione della composizione, della colorazione, della maniera pittorica; che è stata una peculiaritàdell'arte russa di provincia di quel periodo. Inoltre, tutte le icone quisegnalate possiedono caratteristiche secondarie analoghe: la struttura della tavola, i colori dei bordi e dei margini, lo stile delle iscrizioni, lapresenza di una delimitazione in biacca tra pannello centrale e bordi. E'probabile che a realizzare queste icone sia stato un solo artista. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Bettini S.( 1940)pp. 38, 79, 90. n. 3; Marcucci L.( 1958)p. 100, n. 53 |
definizione | icona |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via Ricasoli, 58/60 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Gladyševa E.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2011) |
anno creazione | 2006 |
latitudine | 43.777035 |
longitudine | 11.258756 |