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bene culturale | dipinto |
soggetto | autoritratto di Henri Lehmann |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00099704 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi |
contenitore | palazzo, statale, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, depositi |
datazione | sec. XIX ; 1868 - 1868 [data] |
autore | Lehmann Henri Charles Ermert Rodolphe (1814/ 1882), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 55, largh. 45, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | n.p.Ritratti: autoritratto di Henri Lehmann. |
notizie storico-critiche | Il 24 febbraio 1865 il direttore degli Uffizi chiede a Henri Lehmann un autoritratto (ASG, Archivio Arte 796, 211-1). Il 18 marzo l'artista promette di mandarlo (ibidem). L'opera è finita di eseguire nel 1868 e dovette essere inviata a Firenze allora. Gli Uffizi chiesero l'autoritratto a Lehmann nel 1865, quando da un anno egli è membro dell'Istituto e all'apice della sua carriera, e difende un'estetica ancora universalmente accettata. L'artista scrive di non poter mandare un autoritratto già fatto perchè i proprietari non vogliono disfarsene: "sarò quindi costretto a farne uno apposta, scrive, per non occupare troppo indegnamente un luogo tanto rispettabile. Spero di mantenere la promessa entro un anno e mi riterrò ben felice di potervi portare personalmente la mia opera" (ASG, Arch. Arte 796,211-1). Ma terminerà il quadro solo tre anni dopo. Vi si raffigura in abito di lavoro, con una papalina nera in testa, come lo descrive Jouin (1887, p. 157); e un ritratto così senza autocompiacimento, onesto e serio, ha fatto scrivere a René de la Ferté (1869, p.434): "Fammi vedere il tuo volto e ti dirò cosa dipingi. Studiando bene questa fisionomia si ritrova il pittore che prima di prendere la tavolozza pensa bene alla composizione e alla figura, cosa che non gli impedisce di essere buon colorista". I lineamenti di Lehmann ci sono noti da altri autoritratti, due dei quali conservati ad Amburgo (uno del 1847 e uno di circa trent'anni dopo). Il fratello Rodolfo, fortunato pittore di scene di genere, ci ha lasciato dei disegni che lo rappresentano; al Louvre figura in uno dei numerosi medaglioni di artisti fatti da David d'Angers; e il suo maestro Ingres lo disegnò più volte (Autun, Museo Rolin; Washington, coll. privata: etc.). L'opera di Lehmann provocò una piccola polemica tra il segretario perpetuo dell'Académie Française e il direttore degli Uffizi: nel 1912, infatti, l'autoritratto era esposto in mezzo agli artisti tedeschi e con la didascalia "tedesco". Il segretario scrisse per protestare e far notare che Lehmann era proprio francese, naturalizzato fin dal 1847 (ASG, Arch. Arte 796, 2057-1100). Era la difesa della memoria di un artista che aveva scritto, come cita Jouin (1887, p. 167): "Io sono francese, la mia lingua è quella della Francia e ormai rinuncio per sempre a scrivere una lettera in tedesco". |
bibliografia | Pittura francese( 1977)n. 65, n. 31 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazzale degli Uffizi |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Rosenberg P.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caldini R. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Caldini R. (2006), Referente scientifico: Sframeli M.; |
anno creazione | 1977 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.768826 |
longitudine | 11.255744 |