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bene culturale | gruppo scultoreo |
soggetto | Beato Ferdinando di Spagna e San Ladislao re di Ungheria |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00194784 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Modena |
datazione | sec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [bibliografia] |
ambito culturale | bottega modenese(bibliografia) |
materia tecnica | stucco/ pittura/ modellatura |
misure | alt. 160, |
condizione giuridica | detenzione Ente pubblico territoriale |
dati analitici | Composizione angolare realizzata con un doppio timpano sul quale siedono le figure della Fortezza e della Prudenza. In nicchie ovali, circondate da una cornice di volute arricciate e dipinte nel fondo di rosso vinaccia, sono i busti a tuttotondo dei due personaggi, effigiati con la corazza e il cimiero. Le iscrizioni sono su scagliola nera.Personaggi: Beato Ferdinando di Spagna; San Ladislao re di Ungheria. |
notizie storico-critiche | La trasformazione dell'interno di Sant'Agostino avvenne tra il 1662 e il 1663 per desiderio della duchessa Laura Martinozzi, vedova di Alfonso IV d'Este per eternare, mediante la trasformazione dell'interno di Sant'Agostino con uno stabile scenario di glorie familiari, i grandiosi funerali del marito. La chiesa diventò così un vero teatro visivo, una fastosa scenografia barocca. Le vicende della realizzazione e i numerosi interventi di vari artisti sono raccolti, e arricchiti dalla completa bibliografia, da E. Riccomini (1972). L'impresa fu commissionata agli stuccatori modenesi A. M. Costa e G. P. Piazza, come appaltatori dei lavori, che realizzarono l'opera nel breve termine del 1662-1663. Sovraintesero i pittori G. Monti e B. Bianchi coadiuvati da altri, tra i quali F. Stringa (a cui il Riccomini attribuisce il disegno di molte delle statue) e, mediante un intervento parziale, il romano L. Maschio. Nelle vecchie guide di Modena (Vedriani, Lazzarelli, Pagani) seguite dallo studio del Campori (1855), l'attribuzione delle statue e dei bassorilievi era assegnata al romano Lattanzio Maschio coadiuvato dal modenese Antonio Contraversi detto Il Castellino. Recentemente E. Riccomini (1972) ipotizza l'intervento dello Stringa nella realizzazione delle statue oppure assegna ipoteticamente l'esecuzione a generiche maestranze locali della società Costa e Piazza, appaltatori dell'apparato decorativo tra il 1662 e il 1663. Sempre il Riccomini assegna, invece, al Maschio le sole quattro statue del presbiterio e i relativi Angeli dell'arco trionfale. |
bibliografia | Pagani G. F.( 1770)p. 84; Campori G.( 1855)pp. 78, 178; Crespellani A.( 1887)pp. 168-169; Chellini L./ Pancaldi E.( 1926); Soli G.( 1974)v. I, p. 44; Sossaj F.( 1833)p. 176; Sossaj F.( 1841)p. 204; Guida Modena( 1975)pp. 92-93 |
definizione | gruppo scultoreo |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Fossi M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Berselli E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Berselli E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1976 |
anno modifica | 2006 |