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bene culturale | busto, opera isolata |
soggetto | busto di Carlo Alberto di Savoia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00036244 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: Galleria d'arte, parte destra |
datazione | sec. XIX prima metà; 1800 - 1849 [analisi stilistica] |
autore | Albertoni Giovanni (1806/ 1887), |
materia tecnica | marmo bianco/ scultura |
misure | alt. 92, largh. 65, prof. 30, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Il re è ritratto in età giovanile. Indossa l'uniforme con varie decorazioni, tra le quali una medaglia cruciforme con il motto "Fert". Il busto poggia su un piedistallo ottagonale di legno, dipinto a finto marmo grigio.Personaggi: Carlo Alberto. Abbigliamento: abbigliamento militare.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Posizione: sul petto, a destra, Descrizione : placca con croce trifogliata, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Quantità: 3, Posizione: sul petto, al centro, Descrizione : medaglia a croce, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: impresa, Qualificazione: civile, Identificazione: Placca della SS. Annunziata, Posizione: sul petto, a destra, Descrizione : placca raggiata con al centro un medaglione quadrilobato con l'Annunciazione., |
notizie storico-critiche | Il "Catalogo dei quadri ed oggetti d'arte esistenti nel R. Castello di Agliè" compilato dal pittore Sampietro nel 1855 ricorda il busto di Carlo Alberto nella "Sala della deposizione della Croce" nell'Appartamento Reale. Nel 1876 <<(273) Un Busto in marmo rappresentante Carlo Alberto su colonna grigia>>, nel quale possiamo forse riconoscere l'opera dell'Albertoni, è registrato nel "Vestibolo della Galleria delle Arti N. XXXIII"; nel 1908 l'opera valutata 6.000 lire è inventariata nella sala gialla (n. 34) dell'appartamento reale dove è ancora segnalata nel 1927, con l'errata identificazione del soggetto ritratto come Carlo Felice poi corretta a matita con Carlo Alberto. Nel 1964 il <> è registrato nella Galleria d'arte, ambiente che, destinato fin dall'origine ad accogliere la quadreria dei San Martino, fu arricchito di dipinti e sculture per esplicita volontà di Maria Cristina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849. L'attuale allestimento, che comprende anche il busto dell'Albertoni, risale al secondo dopoguerra ed è dovuto ad Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 41, 92 n. 169). Giovanni Albertoni (1806-1887), originario di Varallo, dopo aver studiato sotto la direzione di Giovanni Avondo alla scuola locale di disegno, si stabilsce a Milano, dove studia all'Accademia di Brera e quindi a Torino dal 1830 al 1833 e poi a Roma dal 1833 al 1840 come pensionato del Collegio Caccia e della città di Novara, dove è alievo di B. Thorvaldsen; certamente è conosciuto ed ammirato anche a Torino come conferma l'importante commissione di un "gruppo di famiglia" raffigurante "I principi reali Umberto, Amedeo e Clotilde che scherzano col cane", da parte della regina Maria Adelaide, la cui ammirazione per l'artista è probabilmente legata proprio alle sue capacità di gradevole ritrattista: gli commissionerà infatti anche il ritratto del sesto figlio, Carlo Alberto, duca del Chiablese, nato nel 1850 e morto in giovane età (cfr. C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Varallo 1968, pp. 3-4; E. Mongiat Babini, I pittori gli scultori i decoratori, in Il Nobile Collegio Caccia e la Formazione del Ceto Dirigente Novarese, Novara 1991, p. 197). I critici contemporanei colsero i caratteri peculiari al linguaggio dell'Albertoni, sottolineando la sua capacità di applicare sapientemente misura e regola degli esempi classici alla grazia leggiadra dei soggetti contemporanei, per creare effetti pittorici senza compromettere la fondamentale saldezza della forma. L'attenzione minuziosa, quasi da cesellatore, nella descrizione di particolari come l'abbigliamento può riferirsi in parte all'esperienza artigianale compiuta dall'Albertoni in età giovanile, lavorando per due anni in una fabbrica di bronzi dorati; non è comunque estranea all'artista piemontese l'esperienza delle opere di Thorvaldsen, presente a Roma in anni contemporanei al suo soggiorno in quella città, e dalle quali egli potrebbe aver desunto la cura nel modellare le superfici per ottenere preziosità di particolari e delicati trapassi luminosi (cfr. A. Stella, 1893, p. 154 nota n. 1; B. Cinelli, Giovanni Albertoni (1806-1887), in Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, catalogo della mostra a cura di E. Castelnuovo, M. Rosci, Torino 1980, vol. II, p. 667, scheda n. 737). |
bibliografia | Debiaggi C.( 1968)pp. 3-4; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. II, p. 667; Mongiat Babini E.( 1991)p. 197; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 44, 94 n. 205 |
definizione | busto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Assandria V.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Trascrizione per informatizzazione: Manchinu P. (2002); Aggiornamento-revisione: Manchinu P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente |
anno creazione | 1990 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |