notizie storico-critiche | Il busto venne eseguito dallo scultore piemontese Giuseppe Dini (1820-1890). Non sono stati ritrovati in archivio documenti relativi al contratto o al pagamento, ma in una lettera datata 7 dicembre 1883, relativa al ritratto del benefattore Francesco Pozzi (cfr. SBAS TO scheda NCTN 01/00038134), Giuseppe Dini scrive: "accetto l'onorevole incarico di eseguire il busto del nuovo benefattore alle condizioni stesse del Canonico Francesco Franzini" (Archivio Ospedale). Giuseppe Dini, allievo dell'Accademia Albertina, fedele alla scuola romana di Pietro Tenerani (1789-1869), assiduo espositore alla Promotrice fin dal 1845 (cfr. A. Stella, "Pittura e Scultura in Piemonte", Torino 1893, pp. 144-149; E. Castelnuovo-M. Rosci (a cura di), "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1891", catalogo della mostra, Torino 1980, vol. 3, p. 1435-1436, scheda n° 781). eseguì tra le altre opere numerosi busti e ritratti, molti dei quali si trovano al Camposanto di Torino, e sculture monumentali: Le statue di Cavour a Novara, di Alfieri ad Asti, di Barbaroux a Cuneo. E' necessario ricordare, inoltre, tra le opere del Dini presenti in territorio alessandrino: il busto in gesso raffigurante il ritratto del pittore Francesco Mensi, donato dal Dini al Mensi nel 1868 e da questi lasciato alla Pinacoteca di Alessandria (cfr. E. Filippelli, "Catalogo della pinacoteca Vichea di Alessandria", Alessandria 1915, p. 24, n. 36); due busti raffiguranti un personaggio maschile e uno femminile, firmati e datati 1872, ed un terzo busto raffigurante Cavour, presentati ad una vendita d'asta tenutasi a Villa Abbadia di Sezzadio (AL) - Abbazia di S. Giustina, dal 29 settembre all'8 ottobre 1979. L'attività del Dini ritrattista è inoltre documentata a Novara, all'Ospedale Maggiore della Carità (cfr. Moranti - Ferrara, "L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara - Memorie storiche", Novara 1907, p. 103). In questo busto, che appartiene all'ultimo decennio di attività dello scultore, ad un'esecuzione curata e levigata, si affianca una notevole attenzione sia alla fisionomia e all'espressione del volto, sottolineata da rughe profonde, che ai particolari anche curiosi, come l'asola sbottonata. Il ritratto scultoreo presenta affinità, nel modellato, con un busto raffigurante Ignazio Adriani, firmato G. Dini e del quale è documentato l'acquisto nel 1865 da parte dell'Istituto di Riposo per la Vecchiaia di Torino (cfr. SBAS TO, scheda NCTN 01/00025192, febbraio 1979). Il busto raffigura il Canonico Francesco Franzini che, con testamento del 19 marzo 1878 beneficiò l'Ospedale di Lire 40.000 con l'obbligo di istituire un letto per gli incurabili. La donazione fu accettata dalla Congregazione con Delibera del 23 febbraio 1882 (Archivio Ospedale) e, per onorare il Canonico Franzini l'Ospedale fece anche dipingere da Francesco Mensi, nel 1882, un ritratto di grandi dimensioni (cfr. SBAS TO, scheda cartacea n° 38). Il busto, collocato nel vecchio ingresso dell'Ospedale venne spostato nel 1893 nel nuovo atrio, in seguito alla Delibera della Congregazione del 1891 (Archivio Ospedale). Dal 1933, probabilmente fino al 1984, decorò il Salone delle Adunanze insieme ad altri 8 ritratti scultorei di benefattori. Alla data della schedatura la serie dei nove busti si trova in un magazzino sotterraneo dell'Ospedale. Compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n° 7, che non è riportato sulla scultura. (cfr. anche F. Gasparolo-F. Guasco di Bisio-C. Parnisetti, "Raccolta di iscrizioni alessandrine", Alessandria 1935, p. 333). |