notizie storico-critiche | Luigi Quagliotti, con testamento olografo del 22 ottonbre 1890, depositato con atto del 12 giugno 1890 dal Notaio Stroppa, lasciò eredi di tutte le sue carte di valore, dei crediti e del denaro in contanti i cinque istituti di beneficenza di Vercelli, l'Ospedale Maggiore, il Ricovero di Mendicità, l'Ospizio di Carità, il Collegio delle Orfane e l'Asilo Infantile (Vercelli, Archivio del Collegio, Ordinati dal 1892 al 1898, al 18 maggio 1897, al 19 giugno 1894). Al Collegio spettò la somma di 152.772, 14 lire (ID. al 24 ottobre 1895). I cinque istituti concorsero nell'erezine di un monumento al benefattore nel Camposanto di Vercelli (bozzetto in creta al Museo Sereno), in più il Collegio decise di affidare a Sereno la realizzazione di un busto (ID., al 22 dicembre 1896). Una seconda identica vedrsine del busto, opera dello scultore, è conservato presso il Museo Sereno di Vercelli (L. SERENO, Festa della fondazione per l'Ente Morale del "Museo d'arte Luigi Sereno", Vercelli 1969, p. 38). Sempre a Sereno fu affidata, nel 1898, da parte di un consorzio delle Confraterniute locali, la realizzazione dello stemma di S. E. Monsignor Arcivescovo Carlo L. Pampirio, murato sulla porta del Palazzo Arcivescovile di Vercelli, anche se "la più grande parte fu eseguita da altri come ebbe a confessare il medesimo Artista Sereno" (Vercelli, Archivio della Confraternita di S. Giuseppe, Stemma a S. E. Monsignor Carlo Lorenzo Pampirio). Ancora neol 1905 il Collegio tentò di affidare a Sereno la realizzazione del busto di P. Todi, che però non accettò. Nato a Vercelli il 30 novembre 1860, Sereno, dopo un primo lavoro nella bottega del marmista Fossati, fu accolto nello studio di E. Villa, il più rappresentativo scultore vercellese del tempo. Contemporaneamente seguì le lezini di Bonino, del Costa e dello stesso Villa presso l'Istituto di Belle Arti di Vercelli, riuscendo ad ottenere una borsa di studio per frequentare, dicianovenne, la scuola di Brera dove ebbe come maestro Barzaghi. Sua prima opera presentata in pubblico fi "lo Schiavo" (Museo Sereno), colla squale partecipò alòla Biennale Braidense di Milano a 25 anni; alla Promotrice di Torino partecipò nel 1887 colla "Derelitta" (Museo Sereno) e nel 1888 con "Vegliando" (Museo Sereno); alla Mostra Biennale di San Giorgio di Genova con "Marcia d'estate" (Museo Sereno); una sola volta espose anche al "Salon" parigino. Nel 1893 partecipò al concorso per il Monumento Ossario di Palestro, vinto da Gius Sommaruga. Gran parte della sua produzione va rintracciata a Vercelli, ove tenne costantemente lo studio, ora Museo Sereno, fra lo stesso Museo, il Cimitero Israelitico ove sono sette monumenti, il Cimitero dui Biliemme ove sono i monumenti Ardizzone, Bosisco, Canepa, Carena, Cioccarolo, Giglia, Operti e Trinchero, il monumento a Re Umberto I in p.za Guala Bicchieri (1907), e le altre opere in Duomo, in S. Bernardo, in S. Paolo, al Capitolo Eusebiano, negli Asili Municipali, alla Casa di Riposo, all'Ospedale Maggiore (ora al Museo Sereno). Sereno è anche autore dei monumenti ai caduti di Asiglianmo, Langosco, Lomellina, Confienza, Palestro, del monumento Zenoni al cimitero di Borgomanero col "Ritorno al Calvario£ e del monumento Pelitti a Galliate. Morì il 19 gennaio 1942. Nel busto del Collegio, l'artista, in genere aderente nelle sue opere ad una scultura pittorica vicino a Bistolfi, si esprime con robusto realismo, probabilmente accondiscendendo, in quest'opera ancora giovanile, al gusto dei committenti (L. SERENO, op. cit e A. SARTI, Lo scultore Luigi Sereno, in "La Arti Belle", 1926, n. 2, pp. 65-69). |