notizie storico-critiche | Il calco, frammentario, è una replica del busto raffigurante Napoleone Bonaparte realizzato da Giacomo Spalla tuttora conservato nei depositi dell'istituzione insieme ad altri busti e calchi in gesso. Nel verbale dell'adunanza del 16 aprile 1805 fu presentato ai soci un busto di Napoleone (1769-1821), eletto presidente onorario dell'Accademia delle Scienze nel 1804, eseguito da Spalla, forse quello in esame o la copia integra, "secondo l'ordine datogliene dal Comitato d'Amministrazione" (cfr. Archivio dell'Accademia delle Scienze, cat. 3 Adunanze di classe e verbali, classe I, m. 40 1801-1806, pp. 278-279). Entrambe le sculture furono tratte da un busto di Antoine Denis Chaudet, da cui deriva anche il modello in "biscuit" dalla manifattura di Sèvres del 1807 conservato a Palazzo Pitti (Firenze). Chaudet (Parigi 3 marzo 1763-19 aprile 1810) fu uno dei ritrattisti ufficiali del regime napoleonico e realizzò numerose sculture di Napoleone, tra cui la statua in veste di Cesare che fino al 1814 si trovava a Parigi sulla colonna "Vendôme", incisa da Baltard, e un busto per il "cabinet du premier empereur" oggi nel museo di Arras. La vicenda delle centinaia di repliche in varie materie (bronzo, gesso, biscuit e marmo) dell'orignale di Chaudet, compreso quello intero conservato in Accademia, e di altri ritratti dell'imperatore creati dallo scultore parigino sono descritte da Gérard Hubert e Guy Ledoux-Lebard in "Napoléon portraits contemporains bustes et statues", Paris 1999, pp. 70-72; 79-87.Lo scultore Giacomo Spalla (Torino 23 gennaio 1776-ivi 31 gennaio 1834), compiuto il perfezionamento con un lungo soggiorno di studio all'Accademia di San Luca a Roma, ricoprì in patria incarichi prestigiosi durante la dominazione francese. Nominato nel 1801 conservatore della Scuola di scultura, nel 1803 divenne direttore delle cinque scuole speciali che formavano il Museo delle arti del disegno e nel 1807 conservatore del Museo di Scultura nel Palazzo Imperiale di Torino. La bibliografia ricorda un buon numero di opere di Spalla ritraenti la coppia imperiale e il suo entourage: su incarico di Salmatoris Rossillon realizzò tre busti dell'imperatore per le sale da lui abitate, insieme ad altri tre busti e rilievi di Giuseppina Bauharnais, uno dei quali per la camera da letto della coppia fu rimosso nel 1809 dopo il divorzio ed il nuovo matrimonio con Maria Luigia (cfr. P. Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1800-1830", Torino 2002, pp. 121-123; 366-367). Si ricordano inoltre altri busti tra il 1803 e il 1812, una statua colossale andata dispersa raffigurante Napoleone e la storia, di cui però rimarrebbe la statua allegorica della storia a Milano, ed una copia della testa dell'imperatore a Versailles (cfr. Gérard Hubert-Guy Ledoux-Lebard in "Napoléon portraits contemporains bustes et statues", Paris 1999, pp. 103-105). Nel 1810 fece i busti dell'imperatore, della consorte e di Camillo Borghese per la residenza imperiale di Parma, da cui trasse calchi e in gesso dipinti ad imitazione del bronzo esposti al Salon di Torino del 1811 poi replicati per il palazzo di Milano e per la municipalità di San Secondo di Pinerolo. Nel 1812 si ricordano tre busti in marmo raffiguranti l'Imperatrice, "le Roi de Rome, d'après nature, en janvier 1812", il Principe Governatore e tre in "plâtre": un ritratto di "S.M. d'après nature, en janvier 1812", uno di "Son Excellence le Duc de Cadore, Ministre détat d'après nature", ed uno del "Conte Daru, Ministre-Secrétaire d'état d'après nature". Riuscì a mantenere incarichi importanti anche in epoca di Restaurazione, con Vittorio Emanuele I e Carlo Felice. Tra le sue opere principali la bibliografia ricorda l'altorilievo equestre di Vittorio Emanuele I nel salone d'ingresso del Palazzo di Città, i busti di Giuseppe Pietro Bagetti e di Filippo Asinari di San Marzano nell'Accademia Albertina (cfr. F. Dalmasso-G. Galante Garrone-G. Romano, a cura di, "La arti del disegno all'Accademia Albertina", catalogo della mostra, Torino, 1995, pp. 76-79). Un ulteriore elenco di opere è presente nella scheda di A. Baudi di Vesme, "Schede", Torino 1968, v. III p. 1005.La ritrattistica del regime napoleonico produsse un gran numero di opere con cui sono possibili confronti iconografici, tra cui il busto realizzato da Spalla nel 1808, destinato al re di Baviera Massimiliano Giuseppe, oggi nella Glyptotek di Monaco di Baviera (cfr. Sandra Pinto, a cura di, "Arte di corte a Torino da Carlo Emanuele III a Carlo Felice", Torino 1987, pp. 263-264 di Vittorio Natale), uno nei depositi di Palazzo Reale, uno nel Museo civico di Casale (di Comolli) e uno nel Museo Civico di Tortona (cfr. Ida Gianfranceschi, Elena Lucchesi Ragni, Carlo Zani, "Napoleone Bonaparte. Brescia e la Repubblica Cisalpina 1797-1799", II vol. a cura di Zani, Milano 1998, cat. I, 19 ). |