notizie storico-critiche | Il geometra Pasquale Todi fu nominato Tesoriere del Collegio il 2 febbraio 1854, in sostituzione dell'architetto Giuseppe Laviny (Vercelli, Archivio del Collegio, Ordinati dal 1854 al 1855, al 2 febbraio 1854). Morto l'11 magiio 1904, egli nominò erede universale il Collegio con testamento olografo del 19 marzo 1894 depositato per pubblicazione il 12 maggio 1904, notaio Leonardo Corsio in Vercelli (Vercelli, Archivio del Collegio, Casella T 2, Testamento olografo Pasquale Todi). Il testamento prevedeva l'obbligo dell'usufrutto della casa d'abitazione e di una pensine vitalizia al fratello ed alle due sorelle e la corresponsine di una somma agli Asili Tommaso Moro e San Cristoforo, al Ricovero di Mendicità, alla Comngregazione della Cecità e all'Ospedale Maggiore. Inoltre veniva stanzoato un premio alle orfane più diligenti e si obbligava a chiudere tre lati del portico del cortile delCollegio con una vetrata. In seguito all'erezine dei busti a Todi, affidati a L. Sereno, da parte dei due Asili, l'Amministarzine del Collegio incarica lo scuòltore Francesco Porzio di eseguirne un terzo per il Collegio, per il prezzo di lire 750 "eclusa la mensola ed il piedistallo" (Vercelli, Archivio del Collegio, Ordinati dal 1899 al 1905, al 14 febbraio 1905). Francesco Porzio, nato a Vercelli nel 1855, fu pensinato presso l'Istituto di Belle Arti di Vercelli, dove conseguì la medaglia d'argento per il profitto nell'anno accademico 1870-71 nel corso di plastica, del quale era insegnante dal 30 dicxembre 1868 E. Villa (Le scuole dell'Istituto di Belle Arti di Vercelli nel decennio 1870-1880. Notizie Statistiche, Vercelli s.d., pp. 13-14, VIII-IX, XX). Quindi passò a Brera, ove ebbe come maestro P. Magni. Fra le sue opere aVercelli sono il busto di Bronzo di L. Bruzza (1884, Museo Leone di Vercelli), il monumento a E. Bava (1889, p.za Milano), il Monumento a Garibaldi (1890, p.za Solferino), le quattro statue raffiguranti la Fede, la Carità, la Fortezza e la Prudenza nella Cappella di S. Eusebio del Duomo, il busto del Sodoma in p.za Cavour sempre a Vercelli, due busti presso il Municipio, uno dat. 1894 e l'altro di G. Caccianotti, del 1890, oltre a varie opere nel Cimitero di Biliemme ed al Museo Sereno. Per Casale eseguì il Monumento ai difensori del marzo 1849 (1897) e per Chivasso il Monumentoi a C. Noè (1898). Su Porzio (L. SERENO, Festa della fondazione per l'Ente Morale del "Museo d'arte Luigi Sereno", Vercelli 1969, p. 39; G. ROSSO, Biliemme monumentale. Il cimitero "vecchio", Vercelli 1979, p. 8; D. ROCCIA, Il Generale Eusebio Bava ed il suo monumento e l'avv. Antonio Borgogna benemerito della città di Vercelli, in "Vercelli'800. estratti dal giornale "La Sesia", Vercelli 1960). Fra i suoi maestri fu certamente più vicino ai modi di P. Magni che non al costante realismo di E. Villa. Nella realizzazione del busto, la ricerca cromatica e dinamica sono messe al centro, cogliendo il personaggio in un attimo, come percorso da un fremito. Il busto è appoggiato su una mensola identica, per forma e decoro, ad altre presenti a Vercelli. |